Chi lavora merita sempre rispetto e fiducia. Intensità, compattezza e i colpi dei campioni: così il Napoli di Sarri tende la mano ai suoi tifosi

21.09.2015 16:00 di  Silver Mele  Twitter:    vedi letture
Chi lavora merita sempre rispetto e fiducia. Intensità, compattezza e i colpi dei campioni: così il Napoli di Sarri tende la mano ai suoi tifosi

E’ la squadra, il gruppo tutto di Maurizio Sarri a tirare il calcio più deciso allo scetticismo della piazza. Solo in 18mila al San Paolo, un peccato davvero per quanti hanno rinunciato all’esibizione con la Lazio. C’è tanto ancora da lavorare d’accordo, eppure il Napoli esploso con tutta la propria forza nelle goleade al Bruges e ai biancocelesti, ha offerto una sensazione di compattezza e forza che non sarà sfuggita certamente agli avversari di stagione. L’ampiezza che garantisce il tridente d’attacco va a nozze con la serata sfavillante dei suoi interpreti. Callejon e Insigne sono stantuffi ispiratissimi, Higuain infila l’aquila per la decima e poi undicesima volta da quando è in A, annichilendo gli inadeguati Mauricio ed Hoedt. Ma è la manovra fluida e avvolgente che rende bellissimo il Napoli nel test, definito alla vigilia, senza appello. La difesa si giova della verve di Koulibaly, in mezzo al campo il piede di Jorginho è molto ben educato per dare i tempi alla squadra.

Tutto finalmente al punto giusto. Allan che oltre alla diga mediana propone inserimenti continui, il desiderio folle di chi subentra (vedi Gabbiadini) di lasciare un segno e minare le scelte del tecnico: quindi la continuità anche nervosa nella prestazione, un tempo non lontano ondivaga. Senza proclami né tantomeno esaltazioni del momento il gruppo azzurro, quello che continua a lavorare senza sosta a Castelvolturno, tende la mano ai suoi tifosi: la fatica dei carichi va sparendo, proprio come il caldo asfissiante dell’estate, e la brillantezza rende molto più agevole la trasformazione della teoria in fatti. La squadra che balbettava, perché troppo presa a pensare alle tante nozioni, si muove ora in direzione di un’identità precisa. E lo fa consapevole di un potenziale offensivo unico in Italia. L’equilibrio dovrà restare il termine più utilizzato: per l’aspetto tattico così come nei giudizi o nei rapporti con l’ambiente. Chi lavora merita sempre rispetto e fiducia, quello che il gruppo azzurro ha richiesto pubblicamente, e a gran voce, nella settimana destinata alla storia del club.