Giocare contro Golia senza neppure la fionda è impresa da supereroi, ma con loro 'ci può stare'...

Silver Mele, giornalista di Canale 8, corrispondente di Sportitalia e inviato di Radio Marte. Ogni lunedì scrive per Tuttonapoli
12.01.2015 12:26 di Silver Mele Twitter:    vedi letture
Giocare contro Golia senza neppure la fionda è impresa da supereroi, ma con loro 'ci può stare'...

Così diventa davvero tutto troppo facile e si finisce, nostro malgrado, a parlare sempre delle stesse cose. Forte, molto forte la Juventus. Non è un caso che con questi giocatori in squadra riesca a vincere da anni, almeno in Italia. Se poi il Napoli, nella serata ad alto tasso emozionale in cui si ricorda Pino Daniele, paga dazio per le gambe pesanti e per le prestazioni anonime dei suoi riferimenti Higuain ed Hamsik, si capisce presto che solo con un'impresa si può limitare i danni. Tuttavia il calcio non è scienza esatta, così segna Britos nella ripresa per riagganciare il capolavoro iniziale di Pogba e la partita si riapre. Il Napoli eccessivamente attendista del primo tempo, gestito a piacimento dal ritmo che impone Pirlo, ha ora la verve di Mertens dalla sua e crede finanche di poterla ribaltare la gara. Ma gli episodi determinano la sfida di Fuorigrotta e se Tagliavento, mal coadiuvato dai miopi collaboratori, non sanziona un doppio fuorigioco con tanto di turbante, allora è destino voluto che la Juve debba tornare ad esultare dopo 14 anni. C'è ancora tempo per un autogol di Caceres, annullato perchè Buffon finisce a terra travolto da Chiellini, e un finale in cui la Juve può gestire a piacimento le ripartenze e definire lo score con Vidal. Giocare contro Golia e non avere neppure la fionda a disposizione è davvero impresa per supereroi. Fuori forma o semplicemente sfortunato Tagliavento, scontato Allegri quando afferma che le polemiche fanno male al calcio, che si finisce per arbitrarle dal campo o dalle panchine le partite. Vero, capita spesso così quando non si ottiene subito ciò che si vuole o che è dovuto da storia e copione. Benitez che è un giramondo ha capito che ci può stare, che l'ironia può talvolta bastare a spostare le fette di salame dagli occhi.

De Laurentiis invece sbotta come deve fare un presidente che parte riconoscendo la forza dell'avversario. Da qui a privare il calcio della sua imprevedibilità però ce ne passa. L'avrebbe magari vinta lo stesso la partita la Juventus, avendo dimostrato comunque maggiore reattività e cattiveria agonistica ma anche questo è da dimostrare con i fatti. Ad ogni modo è necessario che il Napoli volti subito pagina per concentrarsi sulla missione Champions. Ci sono otto squadre in sei punti e la trasferta di Roma contro la Lazio, che è oggi titolare del terzo posto, da affrontare. Pretendere le motivazioni e la rabbia di Doha è necessario: quel Napoli lì avrebbe forse finanche potuto arginare il Tagliavento contrario...