Guai a sottovalutare una Juve ferita, ma il Napoli se vuole può battere chiunque. Sarà un San Paolo memorabile: finalmente in 60mila

Giornalista di Radio Marte e Il Mattino, autore con Giampaolo Materazzo di "I Campioni che hanno fatto grande il Napoli" per Newton Compton
10.01.2015 20:10 di  Dario Sarnataro   vedi letture
Guai a sottovalutare una Juve ferita, ma il Napoli se vuole può battere chiunque. Sarà un San Paolo memorabile: finalmente in 60mila

Ci sarà emozione ed elettricità al San Paolo. La necessità di commuoversi collettivamente nel ricordo dell'immenso e indimenticabile Pino si fonderà, come d'incanto, con la voglia di entusiasmarsi per una vittoria che significa molto per l'avversario e per la classifica. Sarà, insomma, una serata speciale che diventerà felice in caso di successo. Guai, tuttavia, a dare per scontato o facilmente possibile il segno "1". La Juventus è squadra tosta, ferita, arrabbiata e potrebbe avere un pungolo in più dal risultato del pomeriggio nel derby capitolino. Per il Napoli è gara importante non solo per cullare sogni (di scudetto per il quale però questa squadra non è "tagliata") o avvicinarsi alla vetta, ma soprattutto per capire se la sindrome da Bilbao e la discontinuità dell’ultima parte del 2014 sono finalmente in un cassetto o più semplicemente dietro le spalle. Il Napoli ha, nelle sue corde, la capacità, la qualità, per battere una Juventus arrabbiata per il pareggio con l’Inter ma forse meno affamata di quella guidata da Conte. Sarà una sfida memorabile innanzitutto per il contorno popolare. San Paolo sold out, 60mila cuori azzurri saranno (per la prima volta in questa stagione) al fianco dei loro beniamini, anzi dietro, per spingerli ad una vittoria della quale non si è mai sazi. Il successo in Supercoppa è considerato dai tifosi solo un antipasto, la vittoria vera l’attendono dinanzi ai propri occhi, in quell’impianto di Fuorigrotta che sarà catino rovente.

E’ una gara molto attesa anche perché in gioco c’è il primo posto dei bianconeri e la caccia al terzo degli azzurri. Benitez ha invocato la partita perfetta, o quasi. Basterebbe emulare il Napoli dello scorso anno, o anche la squadra che ha vinto a dicembre grazie ad una prestazione ottima, al netto delle solite amnesie difensive. Il Napoli ci arriva con convinzione ed entusiasmo. L’autostima è fondamentale, e la vittoria ai rigori in Qatar ha regalato questo necessario surplus mentale ad una squadra che, se vuole, può battere chiunque. L’agevole 4-1 di Cesena è stato la prova del “clic” scattato nella mente degli azzurri. La Juve si affaccerà al San Paolo sulla scorta del pari con l’Inter e di una prestazione in controluce. Servirà comunque una prestazione imponente perché la Vecchia Signora combatterà con il coltello tra i denti e con una qualità di formazione indiscutibile. E dunque intensità, aggressività, concentrazione massima in difesa e velocità nelle transizioni. Il San Paolo ha fame di vittorie, Higuain e compagni (finalmente) pure.