Il patto di Fuorigrotta ed il sorriso ritrovato: guai a disperdere energie se la priorità è davvero il bene del Napoli...

Silver Mele, giornalista di Canale 8, corrispondente di Sportitalia e inviato di Radio Marte.
19.09.2014 13:20 di Silver Mele Twitter:    vedi letture
Il patto di Fuorigrotta ed il sorriso ritrovato: guai a disperdere energie se la priorità è davvero il bene del Napoli...

La vittoria prima di tutto. Importante, fondamentale per rilanciare il Napoli sulla via della compattezza. Le condizioni ambientali per sprofondare ad un certo punto della serata europea c'erano davvero tutte. Gli spalti semivuoti, il gol dello Sparta Praga, alla maniera di sempre, il timore di dover rivivere le sensazioni sgradevoli del sacco clivense. Invece lo stadio ha reagito, nell'incitamento condiviso a gran voce e partito dalla Curva A, e la squadra ne ha tratto decisivo beneficio. La reazione azzurra è stata coraggiosa e questa volta precisa: il rigore di Higuain, la sua esultanza hanno scacciato le paure. La doppietta di Mertens ne ha certificato il talento, lo stesso che non può finire in panca in attesa di un cambio, e restituito il sorriso ad un gruppo che ha adesso bisogno di continuità. Rafa intanto il suo personalissimo segnale lo aveva lanciato con la formazione: stravolta si, ma rispetto alle intenzioni di facciata espresse il giorno prima in conferenza. Nessun turn over massiccio e spazio a chi questo Napoli deve portarlo sulle spalle, con tanto di responsabilità.

Bene Higuain, stabilizzatosi su prestazioni di livello Hamsik, in crescita Callejon. Koulibaly conferma mezzi fisici e margini notevoli di miglioramento, sebbene il reparto di difesa finisca sempre per concedere qualcosa di troppo. Gargano sembra quasi indispensabile in fase di interdizione e anche Inler ne trae giovamento. Nessun trionfalismo per una vittoria in Europa League, coppetta che comunque manda in Champions la vincitrice, ma sano e ottimistico realismo. Che sia stato sottoscritto un patto a Fuorigrotta tra tifosi e squadra non è un dato che si può tralasciare. Benitez chiede tempo affinchè il suo gruppo maturi la giusta dimensione, intanto il primo obbiettivo lo ha ottenuto: riavvicinare buona parte dei delusi alla squadra. Non val la pena d'altronde rimuginare sul mercato mai decollato o sulla ferita di Bilbao: il presente dice già Udine e ottimizzare le energie, senza disperderle per alimentare malumori, può solo far bene al Napoli.