Impegnati su tre fronti, non è tempo di processi! Assoluzione o condanne a fine anno, ora Lazio ed Inter per ripartire

Massimo Sparnelli, giornalista e ideatore del premio "Elsa Morante". E' stato membro dell'ufficio stampa del calcio Napoli. E' consigliere dell'Ussi Campania
04.03.2015 08:20 di  Massimo Sparnelli   vedi letture
Impegnati su tre fronti, non è tempo di processi! Assoluzione o condanne a fine anno, ora Lazio ed Inter per ripartire

Non è il tempo dei processi. Non a marzo, quando si è in gioco ancora su tre fronti, con buone possibilità di centrare il bersaglio grosso. Ma la caduta del Napoli di Rafa Benitez a Torino non è casuale. Riflette le sue condizioni, tra pregi, visti solo in una fetta del secondo tempo contro i granata e i difetti, evidenti in tutta la gara. Insomma, si tratta di una squadra forte ma non completa. Non definita, neppure dal punto di vista psicologico. I risultati positivi maturati negli ultimi tre mesi avevano fatto pensare a un effettivo cambio di passo: non è stato così, la prova arriva dalla doppia trasferta presa, a Palermo e a Torino. Approccio negativo, tutti dietro la linea della palla, soprattutto è tornata d'attualità la disattenzione, quasi la superficialità nei dettagli. Come sul gol di Glik, su calcio d'angolo, schema che pare Benitez avesse analizzato più volte in allenamento, con moniti ai suoi difensori. Caduti nel vuoto.

Manca qualcosa, quel quid motivazionale che porta il Napoli a oscillare, o grandi partite oppure capitomboli inattesi. E il tecnico spagnolo non può non essere corresponsabile del mancato salto di qualità mentale dei suoi ragazzi. Ma dicevamo ora non è il momento di puntare il dito. Anche se sarebbe fondamentale definire anche il futuro sulla panca azzurra, probabilmente sapere della conferma (o dell'addio) di Benitez porterebbe più chiarezza, meno mistero, più certezze al gruppo napoletano. A Torino è stata evidente anche la pochezza in fase di costruzione dei due centrali di centrocampo, la fotografia dell'incompleto mercato estivo azzurro. Se Gargano o Lopez non verticalizzano giocando sempre all'indietro, Hamsik soprattutto tocca pochi palloni. E lo slovacco, simbolo e capitano del Napoli, assieme a Callejon sono croce e delizia azzurra che però tolgono spazio a Gabbiadini, di gran lunga l'uomo più in forma tra gli azzurri. Arriva l'andata della semifinale di Coppa Italia contro la Lazio all'Olimpico, poi l'Inter al San Paolo. Due partite per ripartire, provando a far tesoro, ancora una volta, degli errori commessi