La dea bendata ci aiuta, la qualificazione arriva ma è lecito domandarsi se la coperta è corta....

La difesa non regge l'impatto di un Udinese non eccezionale
22.01.2015 23:53 di  Francesco Molaro  Twitter:    vedi letture
La dea bendata ci aiuta, la qualificazione arriva ma è lecito domandarsi se la coperta è corta....

 

Vincere era fondamentale ma non soffrendo così tanto. Un turn-over ampio, una partita che può subito diventare facile e invece diventa l'ennesima gara strana. Una partita che esalta i nostri limiti nelle seconde linee che sbagliano troppo e quando sono tutte in campo ecco che qualcosa non funziona. Britos e Henrique sono imbarazzanti, Mesto e Strinic lottano, Gargano tira la "carretta", Jorghinho non incide. Mertens ha la colpa di sbagliare il calcio di rigore conquistato da Duvan e qui tutto diventa difficile. Il Napoli spinge ma l'Udinese non molla, e la gara resta più che viva. Il primo tempo si chiude in parità e la ripresa riparte con lo stesso piglio. Napoli in attacco Udinese che tiene e riparte. Napoli troppo sbilanciato con Gabbiadini che si è accentrato troppe volte non riuscendo mai ad essere veramente pericoloso. Zapata lotta ma non riesce a trovare il tiro pulito, Mertens e Strinic ci provano in tutti modi ma alla prima ripartenza veloce l'Udinese passa. Il solito Thereau e le amnesie della difesa danno il vantaggio ai bianconeri. La reazione è veemente e ancora Duvan e ancora calcio di rigore. Stavolta Jorginho non sbaglia e il pari è cosa fatta. Il Napoli strige l'Udinese e Widmer cade nel secondo giallo. Le cose sembrano mettersi bene ma gli azzurri non concretizzano. La squadra azzurra in superiorità non ne guadagna e l'Udinese tiene bene. L'obiettivo per i friulani sono i rigori sperando di superare anche i supplementari senza patemi. Il Napoli spreca tanto e quando si arriva ai supplementari ecco che ci aspetta la giocata del singolo. E questa arriva pure: Hamsik indovina una palla a giro che lascia di sasso tutti, sembra fatta e invece quando i singoli salgono in cattedra c'è poco da fare. La bestia nera è sempre lui: Kone. Il tiro da fuori è un fulmine nella serata piovosa del San Paolo che gela i pochi tifosi che hanno spinto come al solito con passione    la squadra. I rigori sono la solita lotteria e come a Doha la fortuna ci sorride. Il Napoli passa ma soffre e non poco. Da chiedersi se la coperta è corta, se il turn-over è forzato, se le seconde linee sono veramente all'altezza di un gruppo di titolari che non può giocare sempre. Domande cui capiremo nel tempo avremo risposte.