La fatica di spiegare Roma e la nuova missione in campionato: questo è il Napoli. Chi alimenta processi è vittima ingenua di proclami azzardati...

E' l'amaro destino di una stagione nata sotto il segno sfavorevole dei proclami azzardati e di una progettualità incompleta. Si fa fatica a spiegare la sconfitta maturata all'Olimpico contro una Roma che non festeggiava in campionato davanti alla sua gente da quattro mesi. Non è bastato giocare stabilmente nella metà campo giallorossa perchè il Napoli che ha ormai compromesso la qualificazione in Champions è oggi squadra che concede regolarmente l'occasione da rete all'avversario. E quasi sempre perdendo banalmente il pallone, mentre si indugia in fase di impostazione: laddove latitano sostanza e idee. Resta il gusto sgradevole dell'incompiutezza, sebbene la prestazione complessiva sia stata ben altra rispetto a quelle indecorose di Palermo, Torino e Verona. La reazione che in altre occasioni era mancata è stata veemente all'Olimpico, ma poco lucida. E' facilissimo pertanto arrivare al totale: se il gol lo subisci con le solite dinamiche e davanti lo strepitoso parco attaccanti ha le polveri bagnate diviene impresa titanica portare a casa punti. Il rammarico è già rabbia e fa rima con immaturità perchè ripercorrere la stagione di serie A, e rileggere l'elenco lunghissimo delle topiche spezza gambe, è insostenibile tortura.

Detto questo è anche opportuno rimarcare che ci sono tempo e occasioni nell'immediato per dare un senso alla stagione balorda. Lazio e Fiorentina, innanzitutto i biancocelesti nella testa del Re di coppe Benitez, per rimettersi in piedi. Poi la Germania e la grande suggestione europea. Il gruppo Napoli, che pare abbia scelto per la via che conduce ai due trofei, ha comunque da onorare il campionato: rischiare di chiudere in coda al gruppetto delle pseudo antagoniste alla lontanissima Juve sarebbe irrispettoso per tutti.