Mancato mercato, scelte sbagliate e giocatori in involuzione: diversi i responsabili dell'inizio del Napoli. Le concorrenti al terzo posto sono inferiori, ma hanno più voglia

Massimo Sparnelli, giornalista e ideatore del premio "Elsa Morante". E' stato membro dell'ufficio stampa del calcio Napoli. E' consigliere dell'Ussi Campania
22.10.2014 13:30 di Massimo Sparnelli   vedi letture
Mancato mercato, scelte sbagliate e giocatori in involuzione: diversi i responsabili dell'inizio del Napoli. Le concorrenti al terzo posto sono inferiori, ma hanno più voglia

Alzare la testa, pedalare, lottare. Si gioca fino al novantesimo minuto. Soprattutto a San Siro contro l'Inter. Il pareggio azzurro nel posticipo di domenica sera ha lasciato l'amaro in bocca. Una grande squadra non prende gol a 20 secondi dal termine, lasciando saltare indisturbato un calciatore pericoloso come Hernanes. C'è qualcosa che non va nel Napoli. Certo, ci sono diversi responsabili nei continui alti e bassi azzurri, che in pratica sono spettatori non paganti nel primo tempo contro i nerazzurri, poi si sciolgono, giocano, producono, vanno due volte in vantaggio, prima della disfatta. C'è il mercato mancato di Aurelio De Laurentiis che non ha portato a Napoli il leader in mezzo al campo che avrebbe potuto fare la differenza. Assieme agli errori dello staff tecnico, l'equilibrio mai raggiunto, l'incredibile tonfo di Bilbao in Champions League. Ma ci sono anche i calciatori sulla graticola. Con errori di di superficialità, grossolani. Pochissima cura dei dettagli.

Da Raul Albiol, ombra della passata stagione, a Camilo Zuniga, da Gokhan Inler a Jorginho. Sino all'involuzione di Marek Hamsik, anche se quasi mai viene messo in condizione di giocare tra le linee avversarie, alle spalle della punta. Fino alla rabbia ingiustificata di Gonzalo Higuain, che vorrebbe spaccare il mondo senza cercare i compagni. Dimenticando che molti attaccanti anche più forti del Pipita sanno anche interpretare le gare di sacrificio, con poche palle giocabili e tanta corsa. Insomma, c'è un atteggiamento generale di sufficienza che male si accoppia con la classifica del Napoli, a sette punti dalla Roma, otto dalla Juventus. E Rafa Benitez non può non essere complice di questo modo di approcciare alle partite dei suoi calciatori. Che devono cambiare registro. In Serie A le avversarie per la terza piazza sono tecnicamente inferiori al Napoli ma con più voglia di lottare, sacrificarsi. Dal Milan di Inzaghi alla Lazio di Pioli, con l'Inter di Mazzarri. Se non arriva la sterzata, c'è il rischio di ritrovarsi presto troppo lontani dal vertice. Questa è la priorità, non il rinnovo di Benitez o il mercato invernale. Tocca alla società farsi sentire.