Misteri napoletani. Il vero obiettivo è il campionato, ma anche senza mercato questo Napoli doveva superare l'Athletic: gli errori di Rafa sono evidenti e dolorosi

Massimo Sparnelli, giornalista e ideatore del premio "Elsa Morante". E' stato membro dell'ufficio stampa del calcio Napoli. E' consigliere dell'Ussi Campania
30.08.2014 10:00 di  Massimo Sparnelli   vedi letture
Misteri napoletani. Il vero obiettivo è il campionato, ma anche senza mercato questo Napoli doveva superare l'Athletic: gli errori di Rafa sono evidenti e dolorosi

Misteri napoletani. Troppi, fitti e con un enorme peso specifico sulla disfatta di Bilbao. Sul banco degli imputati Benitez ed i calciatori. Nessuno escluso. Perché è vero che il Napoli si è presentato ai preliminari di Champions League incompleto, meno forte della passata stagione all'appuntamento della vita. Per intenderci, niente centrocampisti di livello dal mercato. In campo Gargano, 180 minuti in due gare, fuori dal giro Napoli da due anni, ora segnalato di nuovo con valigia in mano. Difficile da capire. Così come gli errori di Rafa Benitez sono lì, visibili, dolorosi. Inler in panchina nella doppia sfida, neppure un minuto di campo, neppure nel momento del bisogno, quando serviva un piede – cervello a centrocampo per sveltire la manovra, allontanare l'assalto dei baschi. Un mistero, lo svizzero. Fuori solo per scarsa condizione fisica, come ricordato dal tecnico? E Zuniga? Scomparso dalle carte nautiche, in forma e in salute in maglia Colombia, silenzioso, quasi depresso, sempre infortunato con quella azzurra. Anche per lui, niente San Mames.

Per non parlare dei cosiddetti partenti, esclusi dalla lista Uefa: Pandev, Dzemaili, in uscita da settimane ma ancora con il check in da fare all'aeroporto. Fin qui, le nuvole sull'impresentabile mercato azzurro. C'è anche il capitolo Rafa. Remissivo in conferenza stampa pre Bilbao, sull'uscita dalla Coppa che non sarebbe stata una tragedia. Di sicuro, non il segnale migliore alla truppa, ricordando che lo spagnolo non è mai stato tipo da mettere le mani avanti. Sempre faccia in su, pronti alla sfida. Così a Valencia, Liverpool, Inter, Chelsea e nella prima stagione napoletana. Ora no. Cosa succede? Problemi di spogliatoio, tra Higuain e Callejon che chiedono adeguamento dell'ingaggio e Insigne che vorrebbe più soldi e litiga con il pubblico che lo fischia? Insomma, come scritto in altri momenti, manca la solita figura dirigenziale in grado di filtrare i malumori. Mancano tante cose al Napoli, a due giorni dal via al campionato. Ora tocca al presidente, di cui non vanno dimenticati i meriti in 10 anni di gestione, imporsi per il salto di qualità. Che al momento pare davvero lontano