Napoli, quanto cuore! Ed il San Paolo adotta la squadra. La sfida di Rafa e il patto di ferro che può segnare la svolta...

Silver Mele, giornalista di Canale 8, corrispondente di Sportitalia e inviato di Radio Marte.
07.10.2014 08:10 di  Silver Mele  Twitter:    vedi letture
Napoli, quanto cuore! Ed il San Paolo adotta la squadra. La sfida di Rafa e il patto di ferro che può segnare la svolta...

Alla fine il cuore è stato determinante, più ancora della lucidità con la quale il Napoli si era proposto alla vigilia di gestire la sfida al Toro. La terza vittoria in una settimana allontana il rumore dei nemici e restituisce fiducia ad un gruppo che ne va cercando dall'inizio dell'incerta stagione.Non era per nulla facile venir fuori dal pantano in cui il Napoli aveva preso a scivolare dopo il gol di Quagliarella: bellissimo, ma non al punto da scagionare l'impacciata e lenta difesa azzurra. Sembrava il solito copione, l'ennesima serata infestata da streghe e fantasmi, nel San Paolo da riconquistare a tutti i costi. Il Toro di Ventura poi è nato per gestire situazioni come queste: favorevoli, specie se condotte dall'avversario sotto ritmo. Invece il Napoli ha mostrato i muscoli, smettendo di pensare al risultato, cosa che troppo spesso rischia invece di atrofizzarli. E' piaciuta l'intensità, l'assalto costante alla porta granata, la miriade di palle gol che non puoi produrre se non hai a sorreggerti la giusta condizione. Lo ha capito il pubblico di Fuorigrotta, che questa squadra l'ha adottata: è vero, le aspettative indotte per un mercato che non c'è stato e per una Champions troppo presto svanita hanno generato la reazione dell'apparente disaffezione. Se a fine primo tempo, con il Napoli sotto di un gol e pasticcione fino all'inverosimile davanti a Gillet, il San Paolo accompagna verso gli spogliatoi gli azzurri con un lungo applauso, l'idea di ricompattarsi per provare a crescere insieme non è poi così folle. La sostiene nella sua lucida analisi Rafa Benitez, consapevole, quanto l'ultimo dei tifosi, che la squadra che ha nelle mani non è forte come quella che aveva chiuso la scorsa stagione, con numeri e meccanismi eccezionali. C'è però la disponibilità del gruppo a provarci: ne è toccante dimostrazione Insigne, superlativo, puntuale conferma Callejon, che non era rimasto indifferente alle avance colchoneros in estate, ma che è ora prontissimo ad affrontare la sfida. Quella che proprio Benitez rappresenta più di ogni altro.Tacciato di essere inadatto al calcio italiano o vittima sacrificale nel rapporto non facile con De Laurentiis.

E se invece Rafa fosse solo un grande professionista, desideroso di onorare l'impegno assunto più di un anno fa e sponsorizzato agli occhi dei suoi fedelissimi? Ai quali ha parlato chiaro: questo è il Napoli, prendere o lasciare. Senza concedere più spazio ad alibi o insoddisfazioni. Mentre proviamo a rispondere possiamo prender atto di ciò che racconta il campo prima della sosta di campionato. C'è un attacco che tornerà devastante quando avrà recuperato tranquillità nelle esecuzioni, anche le più facili, e ovviamente i gol di Higuain. Quindi una fase difensiva di cui è gioiello Koulibaly ma che attende ancora Albiol. Intanto la diga mediana da una bella mano e questa è un'ottima notizia sulla via che conduce all'equilibrio. Il segreto resta la fiducia: dell'ambiente e dei giocatori. Remando tutti dalla stessa parte ci si potrebbe anche accorgere che limare i difetti è possibile, così come tornare a divertirsi, senza l'assillo di quei proclami affrettati che hanno creato confusione e false aspettative.