Partito lo sport nazionale: lacrime per gli esclusi e tutti sbigottiti per le scelte del Ct. Giù le mani da Lorenzo! Il mio inchino per Maggio. Reina-ADL più lontani, ma ci siamo: ecco i tre top-player

In attesa del via azzurro ai Mondiali brasiliani, lo sport nazionale è cominciato. Tutti in lacrime per Giuseppe Rossi, distrutti per lo sfortunato attaccante della Fiorentina che salta il Brasile. Tutti sbigottiti per la scelta del ct Prandelli di lasciare a casa Mattia Destro, piazzando sull'aereo Lorenzo Insigne. Tv a pagamento e pubblica, autorevoli - o meno – commissari tecnici del web, su Facebook, su twitter, davanti a un microfono: Insigne in Brasile, lesa maestà, mentre si correva al capezzale di Riccardo Montolivo, con dirette dall'ospedale per notizie su tibia malandata e operata, lo stato d'animo del ragazzo, del procuratore del ragazzo, della compagna del ragazzo. Sul folletto di Frattamaggiore, il silenzio e tanti dubbi. Solo Zeman l'ha promosso, ma il boemo è recidivo: ci ha puntato quando Lorenzo non era ancora Lorenzinho. Se avesse vestito il bianconero o il rossonero, i mugugni sarebbero diventati applausi? Ora Napoli ha il suo gioiello mondiale, in attesa delle risposte del campo. Con Insigne che potrebbe addirittura giocarsi il posto da titolare. Mentre un inchino merita Cristian Maggio, fatto fuori dai Mondiali da un infortunio, come Pepito Rossi. Lo pneumotorace sofferto due mesi fa gli ha impedito di recuperare la migliore condizione fisica.

Napoli gli è vicino. Nel frattempo, sono meno vicini Aurelio De Laurentiis e Pepe Reina. Il patron azzurro vorrebbe un sacrificio economico da parte del portiere spagnolo per intavolare una trattativa per la sua permanenza in azzurro. Risposta negativa, pare. Reina è lontano, più vicino appare Sandro del Tottenham, sarebbe un affare, mentre Mascherano resta sullo sfondo. De Laurentiis ha assicurato che arriveranno i tre pezzi da Novanta per completare il Napoli, per accontentare Rafa Benitez. Che dal fresco di Liverpool si accerta dei lavori iniziati al centro tecnico di Castelvolturno. Perché si vince con i campioni. E si resta al vertice potenziando strutture e società.