Rafa e le parole non dette: saranno tutte per lo spogliatoio! Come il buon samaritano, ecco la maldestra generosità che riapre i giochi e rievoca Bilbao...

02.03.2015 14:05 di Silver Mele Twitter:    vedi letture
Rafa e le parole non dette: saranno tutte per lo spogliatoio! Come il buon samaritano, ecco la maldestra generosità che riapre i giochi e rievoca Bilbao...

Impossibile non prendersela. Potrà invece servire un'analisi attenta del perchè il Napoli che affrontava il Toro per l'aggancio alla Roma, abbia fornito una prova così poco intensa e determinata. Ci può stare eccome la strategia di attendere un avversario che al San Mames aveva dato l'anima, limitandone le sfuriate per poi crescere gradualmente e provare a vincere alla distanza. D'altronde anche il primo tempo con il Sassuolo era stato di controllo o sana gestione, propedeutica alla ripresa aggressiva. Un atteggiamento provinciale per qualcuno, spesso fruttifero per chi bada al sodo nel momento cruciale della stagione. Appunto, si fa maledetta fatica a spiegare come il black out ricorrente nella testa del Napoli si sia potuto abbattere ancora una volta sulla squadra, quando gli equilibri si erano evidentemente spostati a favore degli azzurri. Un retropassaggio folle per riportare in attacco il Toro e il blocco nel cuore dell'area a tagliare fuori Albiol e rendere match winner Glik. Una cosa del genere, o forse ancora più brutta, si era vista proprio a Bilbao con l'abbraccio tra Gurpegi, Maggio e Britos mentre Aduriz metteva dentro da due passi.

Soprattutto è il ritorno al passato recente degli errori in serie a far arrabbiare Benitez, privo di parole nel dopo gara. Chievo, Udinese, Palermo, ieri sera Torino: rimediare a poco più di venti minuti dal termine, nella serata tutt'altro che ispirata degli uomini con i galloni, è sembrata subito missione difficile, sebbene Gabbiadini ci abbia provato con poca fortuna su punizione. Una finale, ne aveva le sembianze quella dell'Olimpico, per coronare la rincorsa lunga e metter pressione alla Roma, aveva bisogno di altro spirito e altra cattiveria. Pressare in maniera asfissiante il Toro in virtù di una gamba migliore, indurre all'errore palleggiatori discreti come Gazzi e Farneraud, alimentare con i cross il tridente Higuain, Gabbiadini e Zapata nel finale concitato: tutto ciò che avrebbe dovuto essere e che invece è rimasto nel limbo delle buone intenzioni di un Napoli che continua ad essere autolesionista. Sembra sia divenuta battuta fissa del copione concedere all'avversario di turno la chance di riabilitarsi o addirittura di vincere le gare. Le parole non espresse da Rafa ai microfoni saranno tutte per lo spogliatoio, chiamato a crescere in direzione di quell'istinto da killer che ridurrebbe e di molto la fatica. Ad ogni modo, a parte il rammarico restano le undici vittorie nelle ultime quattordici uscite e l'opportunità di rincorrere da subito la finale di coppa Italia. Al campionato, che impone oggi di blindare il terzo posto, si penserà subito dopo.