Sparnelli: "Il Napoli è una squadra in costruzione. Rosa da completare, ma resti solo chi è convinto"

La corsa è dura, difficile. Ma non si esaurisce alla prima giornata. Il Napoli che cade male a Reggio Emilia contro il Sassuolo è una squadra in costruzione. Un progetto. E in questo progetto ci sono cose che non funzionano, non filano. Partendo da quelle facce scure viste in alcuni calciatori, nel reparto offensivo, sia i sostituiti che i subentranti. Mertens, Higuain, Gabbiadini, Callejon. Il meglio del Napoli, punte invidiate da tutta la Serie A. Ma poco convinti, invece chi resta in azzurro deve essere convinto, altrimenti il progetto si blocca e la stagione potrebbe imboccare una via assolutamente negativa. Mancano meno di dieci giorni alla fine del mercato, il Napoli ha anche ben operato, il lavoro va rifinito, un difensore, un centrocampista di forza, chiarendo la posizione dell'esterno sinistro, dove Hysaj, che non è mancino, ha mostrato lacune. Così come va chiarita la strategia dei calciatori in uscita.

Insomma, nessuna tragedia in atto ma un campanello d'allarme. Sarri ha bisogno di lavoro, di appoggio dall'ambiente, dalla società soprattutto. E questo appoggio arriverà se i calciatori, specie i più forti, remeranno tutti nella stessa direzione. Ieri a Reggio Emilia si sono salvati Reina, portentoso in vari momenti della partita e Hamsik, subito a suo agio da mezzala. Mentre Valdifiori è andato a corrente alternata, mostrando anche qualche buona verticalizzazione. Su Higuain non è il momento di giudizi. L'argentino è chiaramente fuori forma, con appena 20 giorni di allenamento nelle gambe dopo una stagione complicata e massacrante. Come lui gli altri compagni di reparto, compreso Insigne, che dietro alle punte, per ora, mostra di non avere la giocata decisiva, patendo gli spazi stretti. Tutte cose che possono andare a posto con il tempo. Perché magari il Napoli non sarà da primissimi posti ma non è, non può essere quello visto ieri sera nella prima di campionato.