Juve, Marotta: "Partiamo sempre per vincere, ancora una volta la difesa è la nostra forza"

Così il bianconero
03.10.2016 10:40 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Juve, Marotta: "Partiamo sempre per vincere, ancora una volta la difesa è la nostra forza"
TuttoNapoli.net
© foto di Marco Spadavecchia

Intervenuto a Radio anch'io in onda suRadio 1 Beppe Marotta, direttore generale della Juventus, che ha affrontato i temi del campionato e commentato la prima mini fuga stagionale dei bianconeri: "Nella storia della Juventus è normale partecipare da protagonisti a ogni competizione ed è scontato che si parta per vincere anche in questo campionato. Direi che il nostro punto di forza da sempre è la difesa e il fatto di aver subito solo 4 gol dimostra che anche quest'anno sarà così. Per me le basi per avere una squadra vincente partono dall'avere una difesa solida che permette poi alla squadra di giocare meglio da centrocampo in su".

Sulla Champions League
"Noi partecipiamo a tutte le competizioni per fare il massimo, poi dobbiamo crescere sotto tutti gli aspetti dal campo fino alla società. In questi anni siamo diventati sempre più solidi e forti riuscendo a fare investimenti importanti sul mercato come si è visto negli ultimi anni. Cercheremo di ottenere il massimo, ma quello che conta è il responso del campo. Dobbiamo armonizzare i ricavi fra le varie aree. La partecipazione alla Champions League è fondamentale. Dobbiamo avere una visione internazionale".

Su Witsel:
"Abbiamo un obbligo che è quello di monitorare i giocatori in giro per l'Europa e valutare tutte le possibilità. Witsel è in una posizione di facilità per noi essendo in scadenza di contratto e questo rende più facile trattare. È un profilo adatto alla nostra squadra e cercheremo sia a gennaio sia in estate a portarlo da noi visto che potrebbe arrivare a condizioni favorevoli per noi".

Sulla forza della Juventus:
"La società e il tecnico inculcano nella testa dei giocatori la voglia di vincere. Abbiamo il giusto mix fra giovani ed esperti e questo ci permette di competere sempre ad alto livello e inserire facilmente i giocatori nuovi o giovani. Abbiamo un nucleo solido e duraturo su cui costruiamo il futuro".

Su Bentancur , Morata e Brozovic
"Noi abbiamo una rete di scouting sempre attiva che guarda tutti i campionati e i tornei nazionali di categoria. Per Bentancur abbiamo una prelazione da far valere nei prossimi mesi e siamo interessati a sfruttarla perché si tratta di un giovane di valore. Penso che il prossimo anno farà parte della nostra rosa. Morata è un giocatore del Real Madrid e credo che il club se lo terrà stretto. Per quanto riguarda Brozovic è un calciatore dell'Inter e se lo possono tenere perché abbiamo altre mire".

Sulle parole di Lopetegui:
"Sono qualità che vanno riconosciute al calcio italiano e ai suoi dirigenti. Un giovane da noi può crescere meglio perché le tensioni che ci sono temprano i calciatori e fanno emergere solo i migliori. Morata e Callejon ne sono il simbolo".

Su Pjaca:
"Il lavoro più importante è quello che durante la settimana Allegri e i suoi collaboratori fanno con lui. Sta crescendo velocemente sotto molti punti di vista e credo che presto dimostrerà di essere un calciatore che darà una grande mano alla Juventus anche per più minuti di quelli che finora ha avuto a disposizione".

Sul dopo Buffon:
"Non è facile sostituire quello che è il miglior portiere della storia del calcio mondiale. Provermo a cercare un profilo che possa andare vicino al suo valore, anche se lui vuole continuare ancora con noi. Vediamo con Totti che la carriera si allunga sempre più e per un portiere è anche più facile essere longevi. Detto questo ci guardiamo attorno":
Su Marchisio:
"Marchisio nei prossimi giorni si sottoporrà a nuovi controlli, poi giocherà con la Primavera e a quel punto tornerà a disposizione della squadra".

Su Mandzukic:
"Il mister ha una grande capacità di gestire un gruppo importante come il nostro. I giocatori devono capire che la stagione agonistica della Juventus e delle Nazionali, di cui abbiamo 24 calciatori selezionabili, è lunga e densa di eventi. Lo spazio per i giocatori durante la stagione arriverà e serve la pazienza di aspettare il proprio turno. Noi abbiamo il dovere di avere una rosa competitiva in tutti i reparti".

Sulla Superlega europea e sulla riforma della Serie A:
"Il presidente Agnelli è molto attento a livello europeo per la tutela del calcio italiano e sta facendo un lavoro proficuo. È normale che si deve partire da una riforma interna e la riforma è necessaria perché siamo il paese che ha il maggior numero di club professionisti e questo sta diventando insostenibile per tutto il movimento. La Serie A andrebbe portata a 18 squadre per allentare la comprensione delle gare e alzare il livello . In ottica internazionale il calcio va visto come anche un fenomeno di bussines e se non riusciamo a farlo in Italia dobbiamo guarda anche all'estero e a un contesto più ampio".

Sulla VAR
"Ben venga la tecnologia se viene utilizzata per determinati obiettivi che sono oggettivi come i rigori o i fuorigioco, ma non bisogna togliere all'arbitro la sua possibilità di scelta che è poi uno degli ingredienti del calcio. Credo che serva difendere la loro discrezionalità e per questo l'intervento della tecnologia deve essere limitata a 2-3 episodio o si rischia di spezzettare troppo le gare".