Albarella spiega il calo di rendimento: "Tenuta fisica? No, il problema va cercato altrove"

"A febbraio si risente spesso"
04.03.2016 14:10 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Fonte: Salvatore Malfitano - Il Roma
Albarella spiega il calo di rendimento: "Tenuta fisica? No, il problema va cercato altrove"
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© foto di Federico De Luca

I risultati e le prestazioni hanno acceso ben più di qualche spia. Il  gioco non è più quello di prima, e la concretezza continua a mancare. Ma  fin dal primo momento di perplessità, Maurizio Sarri ha subito voluto  escludere, tra le cause, la componente atletica. In diverse occasioni,  infatti, il tecnico del Napoli si è detto soddisfatto del rendimento  della squadra sotto questo punto di vista, affermando anche che i  risultati dei test fisici sono sempre positivi. Per andare ancor più a  fondo nella questione, ci siamo rivolti a Eugenio Albarella, ex  preparatore atletico del Napoli e della nazionale giapponese, adesso al  Beijing Guoan.

Crede che la crisi di risultati si possa realmente spiegare anche con un  calo atletico? «Nel calcio c’è questo luogo comune che quando una squadra non gioca  bene, si dà la colpa alla tenuta dei giocatori, ma non è l’unica causa  di un periodo di flessione. Nel caso del Napoli credo che si tratti più  di un problema mentale, anche perché Sarri e i suoi collaboratori  ribadiscono che atleticamente la squadra risponde bene».

In genere, proprio in questo periodo dell’anno tante squadre vanno  incontro ad un momento di flessione. Conferma? «È vero, a febbraio si risente spesso, ma questo non vuol dire che non  si possa vincere. Basti guardare la Juventus che ha comunque fatto  ottimi risultati, perché è una società che ha una rosa profonda, le  giuste pressioni dall’alto, tanta fiducia e un’organizzazione creata  proprio per ottenere risultati. A Napoli c’è un grande lavoro dello  staff tecnico con i giocatori, ma le altre componenti a supporto mancano».

C’è da preoccuparsi, allora? «No, assolutamente. Anche perché da qui al  termine della stagione, la squadra potrà concentrarsi solo sul  campionato. La squadra di Sarri si riprenderà».

Dunque, è sul piano nervoso che il Napoli al momento non è ai livelli di  qualche mese fa? «Esatto. Le ultime prestazioni sono state mortificate dal risultato. Un  periodo di appannamento fisico è possibile, sia chiaro, ma non credo  che sia il vero problema al momento. Se non c’è l’apporto dell’ambiente  nel tenere alto il livello di concentrazione nelle gare, si va incontro  ad un calo nervoso».

Si discute tanto della profondità della rosa. Il turnover è davvero così  importante in una stagione con tre impegni? «È chiaro che avere una rosa omogenea anche nelle riserve è sempre  meglio. Il Napoli fa turnover, ma ci vuole buon senso nella gestione dei  giocatori. I progressi della scienza permettono di recuperare in breve  le energie fisiche, ma quelle importanti sono le nervose».

Si spieghi meglio... «Ci sono calciatori che sono in grado di recuperare e concentrare le  energie nervose in pochissimo tempo, anche ogni tre giorni, come  Higuaìn, Messi, Ronaldo, Ibrahimovic, Cavani e altri. Possono fare anche  70 partite all’anno, tenendo sempre un livello altissimo. E sotto  quest’aspetto la scienza non ha ancora saputo dare delle spiegazioni. Ad  ogni modo, basta l’esperienza di un allenatore per gestire il turnover».