Bucchioni: "Insigne? Problema di testa. I capelli alla Messi erano un segnale, credeva di essere un fenomeno"

""Senza rabbia agonistica non basta giocar bene".
21.10.2016 22:20 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Bucchioni: "Insigne? Problema di testa. I capelli alla Messi erano un segnale, credeva di essere un fenomeno"
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© foto di Federico De Luca

Il giornalista Enzo Bucchioni, ha parlato ai microfoni di Tmw Radio, soffermandosi sul cammino del Napoli in campionato: 

Il Napoli a volte sembra entrare in campo con faciloneria...manca un po' di cattiveria e arroganza? "Senza rabbia agonistica non basta giocar bene. Questa squadra aveva superato molto bene lo shock Higuain, giocatore più rappresentativo, e poi c'è stata la mazzata definitiva che non ha retto, lo avevano sostituito, trovando un giocatore che poteva fare gli stessi gol, Milik e sparisce anche lui per qualche mese per infortunio. Questa è la seconda mazzata da cui il Napoli fa fatica a rialzarsi, complice anche delle contraddizioni interne. Lo spogliatoio la vive la situazione di Gabbiadini, di non avere un altro attaccante con quella personalità e caratteristiche. In questo si è incartato il lavoro di Sarri, poi ci sono anche errori individuali, Maggio non mi sembra più un giocatore che possa giocare a certi livelli e chiamo in causa anche il portiere, non è la prima volta che dico che dovevano prenderne un altro. Reina è un personaggio carismatico, ma nel finale di stagione aveva fatto molti errori, e non mi sembra più così efficace e reattivo come qualche anno fa".

Insigne non ci si aspettava qualcosa in più da un talento come lui? "Qui è un problema di testa e ambiente, è diventato un idolo. Mi sono preoccupato moltissimo per lui quando ho visto i capelli colorati come Messi, è stato un segnale... ho visto che nella testa di questo ragazzo c'è l'idea di essere diventato un fenomeno, c'era stato l'Europeo di mezzo una stagione brillante che coincide con la richiesta di 5mln sul contratto, con una presa di posizione del suo procuratore, un contorno che ha fatto sollevare i piedi da terra a Insigne, che ha perso un pochino le coordinate. Tornare ad essere nessuno è un attimo. Penso ci sia una gestione psicologica sbagliata del giocatore , che attorno ha qualcuno che lo consiglia male o non è abbastanza maturo per stare a certi livelli. In questi casi c'è una strada sola, o la cessione, perché lì a Napoli o riprendi immediatamente a giocare ad altissimo livello o la piazza non lo sopporta più. Quando giochi in casa tua ti chiedono molto di più e forse lui anche tutta questa pressione non la regge".