L'editoriale di Chiariello: "Vogliamo vincere per forza, ma dove sta scritto? Odiavate Conte 2 mesi fa"

Umberto Chiariello, giornalista, a Radio Napoli Centrale nel corso di Un Calcio Alla Radio è intervenuto con il suo editoriale
04.05.2024 21:30 di  Davide Baratto   vedi letture
L'editoriale di Chiariello: "Vogliamo vincere per forza, ma dove sta scritto? Odiavate Conte 2 mesi fa"

Umberto Chiariello, giornalista, a Radio Napoli Centrale nel corso di Un Calcio Alla Radio è intervenuto con il suo editoriale: "Chi sarà il nuovo allenatore? Qui ho già detto. Conte è l'attrattore, la garanzia, l'uomo carismatico, è quello che ha qualcosa in più, che può portare Napoli in tempi brevi ad alti livelli. E per la gente è la garanzia di due cose: che litighi con De Laurentiis, che è una cosa assurda perché l'allenatore non deve venire per litigare col presidente, ma che lo limiti sì perché De Laurentiis deve tornare a fare il presidente. Quello che ha fatto quest'anno è anomalo e non deve essere ripetuto.

La seconda cosa è che soprattutto se viene è perché vuol vincere. Questa è la garanzia che fa impazzire i napoletani, al punto che si sono dimenticati completamente di quello che hanno consegnato a Conte fino a due mesi fa. Se ci facciamo un giro sui social o dappertutto, tra i più vituperati dai napoletani c'erano sicuramente Allegri, Gasperini e Conte. I tre più odiati dai napoletani, in assoluto. Gasperini viene considerato, a torto secondo me, un razzista. Non so perché è uscita fuori questa cosa, ci sarà qualche precedente o qualcosa che ha detto. Per i napoletani è sempre stato considerato un razzista che vede il sud come terra di terroni. Sarà vero? Questa stessa etichetta fu affibbiata a Mandorlini che fu trovato esultare nello spogliatoio contro i meridionali. So solo che Gasperini al sud ci ha giocato, ci ha allenato, al Crotone ha fatto molto bene e io non credo affatto sia un razzista. Fatto sta che era considerato tale. Conte era considerato uno degli incarnatori massimi dell'anima juventina. Figuratevi se a Napoli poteva piacere uno juventino 'stra doc' come lui, capitano e poi allenatore della Juventus. Uno che è juventino dentro anche se leccese. E gli hanno consegnato di tutto.

Anche perché negli scandali degli ultimi anni Conte è sempre entrato. Ha preso una squalifica di 6 mesi per omessa denuncia, il presidente della corte d'appello si trovò nei guai per aver dichiarato: 'Se non fosse stato l'allenatore della Juventus altro che 6 mesi'. Perché la tesi che era solo omessa denuncia e non coinvolto nei fatti, non convinceva. Adesso non sto gettando fango su Conte perché non verrà, sto solo ricordando quello che i napoletani dicevano di Conte. Ma a Napoli, dove siamo tifosi identitari, cioè amiamo la nostra squadra perché è la nostra squadra, che esprime la nostra anima, la nostra città, la nostra regione. Noi non siamo tifosi del Napoli perché vince, perché altrimenti non saremmo tifosi del Napoli. Io li chiamo tifosi 'betclick', quelli che nascono in altre latitudini e tifano Juventus, Inter e Milan. Più Juventus perché vince di piu. Io posso comprendere uno di Matera o di Follonica: vedrà mai il Matera o il Follonica in Serie A? No. Allora dovrà pur scegliersi in Serie A una squadra da tifare e normalmente l'attrazione verso una squadra deriva dal campione di turno: chi si innamora di Del Piero, chi di Platini eccetera...

Ed è anche normale che si abbia una squadra per cui tifare. Io ad esempio sono un grande tifoso di basket, di NBA americana. Mi sono scelto i Golden State Warriors di San Francisco, perché mi sono innamorato di Stephen Curry che è un giocatore che mi fa impazzire. Perché non ho nessun interesse personale, non c'è una squadra napoletana in NBA americana. Quindi se mi piace vedere quel campionato scelgo la squadra che voglio. Ma uno che nasce a Napoli, a Firenze, a Bologna... e diventa tifoso della Juve, perché? Perché si innamora di un giocatore. C'è gente oggi che tifa Cagliari perché era innamorata di Gigi Riva. Ma uno che nasce a Napoli, che se va a vedere la partita a Torino sente i cori contro i napoletani, che viene considerato un terrone, un mangiapane a tradimento, perché nella visione del nord noi del sud siamo gli scansafatiche mantenuti da loro... Può un napoletano non sentirsi identitario e invece tifare per quella squadra?

A me fa specie, devo dire la verità. Lo chiamo tifoso 'betclick', gli piace vincere facile. Va bene, sono scelte, il tifo è libero e non va condannato. Però mi lascia perplesso. Noi siamo tifosi identitari, in quanto tali non siamo juventini dentro, però stiamo diventando come loro per aver assaporato un successo. Stiamo perdendo la nostra identità. Perché adesso vogliamo vincere per forza. Non sta scritto da nessuna parte. Abbiamo vinto dopo 33 anni, e io spero di poter vedere uno scudetto ancora perché se devo aspettare 33 anni io non ci arrivo. O ci arrivo rinc***ionito quindi è meglio che non ci arrivo. È chiaro che il Napoli torni a vincere e anche presto. Ma noi abbiamo tre scudetti in cento anni, non abbiamo coppe europee tranne quella Coppa UEFA vinta con il più grande di tutti i tempi, Maradona. Abbiamo una storia povera, orgogliosamente povera. E dovremmo ritrovare questa nostra dimensione. Dovremmo sapere che la nostra è una squadra di passaggio verso altri lidi, e quando arrivano qui e si affermano dopo non li puoi tenere. E nella logica e nei fatti va accettato.

Non prendersela col presidente, come chi ha detto 'doveva tenere Kim'. Gli ha offerto 6 milioni, il Bayern gliene dà 12. Si può tenere uno che ha un'offerta da 12 milioni all'anno per 5 anni da una squadra che si chiama Bayern Monaco? Non si può. Ecco perché dobbiamo cercare di capire le cose. Adesso c'è questa cosa che se arriva Conte si vince, e allora ci dimentichiamo che era juventino, che è stato squalificato... Cose che dicevate voi, che tutti noi abbiamo detto... Lo esecravamo. Ma solo perché oggi è il messia delle vittorie future: 'O Conte o morte'. E chi non è per Conte è 'servo del presidente', 'un lecchino'. 'Pioli è uno scarto, Gasperini non ha mai vinto niente e Italiano è la scelta che il Napoli si avvia al declino'... È un buon ragionamento? Non lo è. Lo ribadisco, resta il mio preferito. Ma non mi straccio le vesti se il Napoli fa altre scelte, perché Conte è comunque una scelta pericolosa. È un rischio di impresa che si assume il presidente, che può andargli male e in quel caso si rovinerebbe i conti per i prossimi anni, come accaduto come Ancelotti. Perché è accaduto. È un rischio da prendere?

Ognuno ha la propria propensione al rischio. De Laurentiis può aver pensato a ottobre che con la Champions da recuperare e consolidare, fosse un rischio da correre. Oggi può pensare che con la Champions perduta può essere un rischio che non si può più correre. Ipotizzo, io non so i motivi della frenata. Ma non mi piace la narrazione del 'sedotto e abbandonato', 'prima l'ha cercato e poi quando gli ha detto sì non l'ha voluto più'. È una falsa narrazione. Adesso c'è un direttore sportivo che ha voce in capitolo, con cui De Laurentiis si sta confrontando tutti i santi giorni. Faranno una scelta condivisa, anche con l'intervento di Chiavelli che manifesterà le esigenze di bilancio. E poi vedranno come ricostruire un Napoli che deve tornare ad alto livello. Perché la vera garanzia sapete qual è? Non perché De Laurentiis sia tifoso - e lo è diventato senz'altro, solo gli stolti possaono pensare che uno stia 20 anni presidente proprietario del Napoli e non tifi per quella sua proprietà. De Laurentiis non lo era quando è arrivato, ma lo è diventato di sicuro tifoso del Napoli, non c'è dubbio alcuno - non è quello che conta. Anzi, il presidente tifoso fa danni. Ci vuole il presidente lucido, imprenditore, che fa i suoi ragionamenti.

E in questo caso De Laurentiis l'ha detto chiaro e tondo: noi dobbiamo tornare al vertice. Ma non perché è filantropo, vuole bene al Napoli... Il Napoli al vertice guadagna. Il Napoli fuori dal vertice e dalle coppe europee perde una barca di soli. Vi pare che De Laurentiis che per 20 anni al Napoli ha fatto oculatissima gestione, all'improvviso voglia perdere i soldi? La vera garanzia per noi che amiamo il Napoli è proprio il fatto che De Laurentiis sta attento al bilancio. E poiché vuole che il bilancio non sia rovinato nei prossimi anni, e non intende mettere mano alla tasca minimamente, e vuole un Napoli in auto-finanziamento sempre, sarà obbligato a fare un Napoli da vertice. Riuscirci è un'altra cosa, perché nessuno prima della competizione può sapere come va. Non sapevamo di vincere lo scudetto, non sapevamo di fare un disastro quest'anno.

Poi tutti quelli che fanno le previsioni e che dicono: 'Hai sbagliato qui hai sbagliato li, hai azzeccato questo hai azzeccato quello', poi si dimenticano tutte quelle che hanno sbagliato loro. Perché qua nessuno azzecca la bolletta tutte le settimane. Una volta ti riesce e dieci no. Non sono le previsioni che fanno brava una persona, o un giornalista, un'analista, un commentatore... Sono le analisi che contano. E io dico: non impicchiamoci sulla vicenda Conte. È sì il preferito per tanti, anche per me. Ma non è l'unica opzione senza la quale il Napoli è destinato a pessime cose. Sono quattro allenatori in ballo, che sia vero? Che ne esca fuori un quinto? Chissà... Perché tutto è possibile con il presidente che abbiamo, che è imprevedibile. Ma chiunque sia di questi quattro sarà un progetto per tornare ai vertici, di questo ho certezza per un solo motivo. Perché De Laurentiis sui soldi è un drago".