Toni: "Dispiace per il Napoli, il calcio italiano deve ripartire: troppi stranieri"

Il neo capitano del Verona Luca Toni ha parlato in conferenza stampa a poche ore dall'inizio del campionato
28.08.2014 22:30 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Toni: "Dispiace per il Napoli, il calcio italiano deve ripartire: troppi stranieri"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il neo capitano del Verona Luca Toni ha parlato in conferenza stampa a poche ore dall'inizio del campionato. Questo quanto riportato dal sito ufficiale gialloblù: "La sensazione è sempre positiva, adesso si parte e siamo carichi. Abbiamo lavorato bene, il precampionato è stato ottimo e tutto è filato dritto. Siamo pronti a partire con un match tosto, ma dobbiamo affrontare tutte le squadre. L'anno scorso avevamo trovato una bella quadratura, eravamo una squadra forte. Speriamo che tra i nuovi arrivi ci sia qualche bella sorpresa. Abbiamo cambiato parecchio, c'è bisogno di giocare insieme e iniziamo subito con delle sfide importanti. L'anno scorso in pochi conoscevano Iturbe e alla fine è stato una bella rivelazione. La nuova squadra? Rispetto alla scorsa stagione vedo molta più fisicità e cattiveria. Sono arrivati dei calciatori che conoscevano già l'allenatore, quindi conoscono già la mentalità di Mandorlini. L'importante è che nuovi e vecchi ripetano una stagione come quella dello scorso anno, anche se sarebbe meglio dimenticarla. E' successo qualcosa di particolare, è andato tutto bene e quindi dobbiamo partire con i piedi per terra per arrivare il prima possibile ai 40 punti. La Serie A è l'obiettivo di questa società, anche se non sarà facile. Abbiamo dei giovani importanti come Valoti, bravo dal punto di vista tecnico ma che non deve essere finalizzato a se stesso. Quali motivazioni? Spero di fare un altro bel campionato. Dopo aver battuto dei record non è facile ripetersi. Voglio fare gol, soprattutto importanti, aiutare giovani e società a crescere e raggiungere la salvezza. A livello personale mi piacerebbe raggiungere le 300 reti tra i professionisti, non vedo l'ora e sarò felice. Gomez e Jankovic? Sono più carichi, forse sentono anche un po' la responsabilità di dimostrare di non essere inferiori a quelli che son partiti. Ultima stagione da calciatore? Penso di sì. Chiaro, se dovessi fare 20 gol ci penserei a continuare ancora. Voglio fare una grande stagione, quella è la cosa principale, poi ci troveremo a giugno e vedremo. Devo smettere da un paio d'anni ma alla fine resto sempre qua (ride, ndr). Mi fa piacere essere Luca Toni, vuol dire che ho lasciato il segno ed è una cosa bella. A Monaco mi ricordano con tanto effetto, magari questa sensazione mi mancherà quando smetterò di giocare. Un futuro da dirigente? Con Gardini ho trascorso un anno a Treviso, fa piacere avere la stima della società. Ora penso solo a giocare, mi fa piacere essere apprezzato ma non prendo in considerazione nessuna proposta perché il mio obiettivo è allenarmi e giocare. Io voglio sempre cercare di migliorarmi, e vedere mano a mano cosa succede.

Se fosse per me farei 30 gol tutti gli anni, a volte succede e altre no. L'anno scorso è andato tutto molto bene, non facciamo l'errore di ripartire dalla stagione 2013-14. Ragioniamo con una mentalità da neopromossa che deve arrivare ai 40 punti il prima possibile e poi cercare di toglierci delle soddisfazioni. Nazionale? Penso che ormai la mia esperienza in Nazionale sia chiusa. Ora è arrivato un allenatore bravo, che ha vinto e deve ripartire. Occorre ricostruire una squadra che purtroppo viene da due Mondiali in cui è uscita al primo turno e quindi occorre ripartire da zero, visto che l'Italia non merita questa posizione. Bisogna ricominciare dai giovani, che hanno bisogno di fare esperienza internazionale. Questo è quello che manca ai nostri italiani, che pian piano avrebbero l'opportunità di diventare dei campioni. L'eliminazione del Napoli? Abbiamo perso un'altra squadra che può fare la Champions. Speriamo che con il nuovo presidente federale cambi un po' la situazione anche per le squadre italiane. Il calcio nostrano ha bisogno di ripartire, di puntare sul vivaio e sui calciatori italiani. Mi piacerebbe vedere squadre con più italiani, questo è un peccato perché ne risente anche la Nazionale. Occorrono nuove regole che ci permettano di puntare su giovani forti e fatti in casa. Il calcio è cambiato nel suo livello, è meno appetibile rispetto ad altri campionati esteri. L'Italia ha perso tempo in questi anni dove le altre leghe si sono riformate. Noi abbiamo smarrito un po' di cultura, basta guardare la scuola dei portieri, dove un tempo eravamo i migliori al mondo ed ora ci sono tanti numeri 1 stranieri in Serie A. Mi piacerebbe che tornasse ad esserci un movimento importante, non è a caso che negli ultimi due Mondiali siamo usciti al primo turno. Guardo anche ad Immobile, che ha vinto la classifica marcatori in Serie A ed ora una squadra titolata in Germania come il Borussia Dortmund sta puntando su di lui, mentre la Juventus ha investito per comprare lo spagnolo Morata. Rafa Marquez? Ho giocato una volto contro di lui, io ero al Bayern e lui al Barca, ma non andò benissimo per la mia squadra. Come calciatore non c'è bisogno di descriverlo. Si è calato subito nella sua nuova dimensione, è disponibile con tutti ed è uno che dà l'esempio, non si lamenta mai. E' un calciatore di spessore e personalità, che in una piazza come Verona può far comodo. Poi è un ragazzo da seguire per i giovani, uno che ha vinto quasi tutto ed è sempre sul pezzo durante gli allenamenti. Iturbe? Ogni tanto ci scriviamo qualche messaggio. A Roma ci ho giocato anch'io, gli ho dato qualche consiglio ed è molto contento. Ora anche per lui inizierà una bella stagione. Un giocatore come lui sarà difficile ritrovarlo, può venire un altro calciatore forte, che ci può fare il salto di qualità, ma sarà dura trovarne uno con le stesse caratteristiche di Iturbe".