A Genova alla ricerca di se stessi: il cuore c’è

Una squadra alla ricerca di se stessa, volenterosa ma non può bastare, le scorie di coppa lasciano il segno.
01.09.2014 18:20 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Fonte: di Peppe Giannotti
foto Twitter sscnapoli
foto Twitter sscnapoli

Una squadra alla ricerca di se stessa, volenterosa ma non può bastare, le scorie di coppa lasciano il segno.

Uno schemino quasi dimenticato e Callejon ritrova la mira, apre bene il Napoli a Marassi, ma poi l’unico pericoloso alla vigilia (Pinilla) ci prova due volte, e la seconda è fatale agli azzurri, libero di saltare su un cross al bacio e pareggio inatteso. Chissà cosa avrà pensato Rafa i panchina dopo il continuo buco che i difensori azzurri offrono agli avversari.

Un Napoli che cerca a fatica di scrollarsi di dosso l’umiliazione di Bilbao, ma la reazione è la stessa del vantaggio in terra iberica, ovvero perdita di concentrazione e Genoa che va al pari a fine tempo. Ovvio che i Grifoni non hanno la potenza del Bilbao ma il Napoli non ha saputo o avuto la forza di raddoppiare dopo lo splendido vantaggio nato dalla combinazione Insgne-Higuain. In campo il redivivo Zuniga e un Lorenzo volitivo ma sempre alla ricerca del guizzo vincente che tarda ad arrivare, ma lo scrivemmo già, la sua partita è assistere i bomber e guizzare a sorpresa, cose che sa fare come nell’occasione del gol azzurro. Non è il Napoli che ci ricordavamo, non è convinto, qualcosa blocca i ragazzi, il gruppo che mai Benitez aveva messo in evidenza lo scorso anno ed (ora invocato) non si vede. Credo che anche il mister abbia capito che Mertens da il meglio a partita iniziata, ma quegli spazi creati dal bel gioco latitano come il sole a Londra a novembre. Lorenzo non può sparare addosso al portiere, alza quella palla e fatti il giro del campo, niente da fare, un gol mangiato oltre ogni modo, dopo la seratona di Roma in coppa, la sfiga non vuole lasciare questo ragazzo che ci mette pure del suo.

 Poi le favole del calcio prendono per mano il giovane De Guzman al debutto in campionato,  a tempo di recupero scaduto si aggrappa all’ultimo pallone, lo aggancia nell'area piccola con tutta la rabbia e lo scaraventa in gol, ecco il vantaggio soffertissimo degli azzurri che espugnano ancora una volta Marassi. Una mia riflessione che spero possa essere smentita nelle prossime giornate:  Finchè le prodezze dei campioni hanno coperto le magagne lo scorso anno tutto è filato liscio, ma ora ci vuole il sacrificio di tutti, di quelli che si sentono da Champions e di quelli che non l’hanno mai vista, solo così, altrimenti questa squadra è desinata ad amari destini