BUONANOTTE TUTTONAPOLI - Uomini, ominicchi e quaquaraquà, il paradosso delle parole di Gargano e le eccellenze campane

Buonanotte Tuttonapoli
05.05.2016 00:30 di  Dario De Martino  Twitter:    vedi letture
BUONANOTTE TUTTONAPOLI - Uomini, ominicchi e quaquaraquà, il paradosso delle parole di Gargano e le eccellenze campane

Il PARADOSSO DI GARGANO - Le parole di Walter Gargano hanno monopolizzato la giornata degli appassionati del Napoli. Non s'è parlato d'altro. D'altronde le sue dichiarazioni fanno scalpore. Quando stamattina abbiamo scovato la sua intervista alla radio messicana non credevamo alle nostre orecchie. Prima se la prende con i napoletani "maleducati ed insolenti". Poi ha detto che Lavezzi stava per picchiare Mazzarri, mentre lui ha messo le mani addosso sia a Montervino che a Edo De Laurentiis. Insomma rivela, a chilometri di distanza e anni dopo, fatti di spogliatoio che nello spogliatoio sarebbero dovuti rimanere. Tra questi fa conoscere anche tutte le volte in cui ha picchiato altri elementi del club. E si permette pure di parlare di cultura e educazione napoletana. Paradossale, vero!?

UOMINI COME MONTERVINO - "Ci sono uomini, ominicchi e quaquaraqua". Francesco Montervino cita la divisione dell'umanità di Leonardo Sciascia, divenuta ormai proverbiale. La risposta del capitano è quella, appunto, di un capitano, di uno che la fascia la tiene attaccata al corpo per natura e non solo per anzianità. "Noi l'abbiamo fatto sentire un signore, un grande giocatore, cosa che non è mai stato, ma a Napoli abbiamo fatto sentire importante anche chi non è un uomo. Per me non lo era già da prima, anche se quello che accade lì resta lì. Sono ospite da anni in televisioni campane e non è mai uscito niente dalla mia bocca". Parole di uomo, per tornare alla sua citazione. Parole di un capitano, "perchè con me e Paolo Cannavaro le regole andavano rispettate". Parole su cui Gargano dovrebbe riflettere. Ma se non ha imparato nulla standogli accanto, ci sono poche speranze.

UOMINI COME HAMSIK - Nella classificazione di Sciascia, tra gli "uomini" può essere sicuramente inserito anche Marek Hamsik. "Lo volevano tantissime squadre e ha sempre detto di no…”.E perché? “Me lo chiedo ancora anche io" ha detto tra le altre cose Walter Gargano. Forse perchè conosce bene valori come educazione, professionalità, in sintesi sa come si sta al mondo. Quanto è distante l'emozione negli occhi di Marek Hamsik e Edy Reja, quando il capitano consegna la maglietta azzurra numero 401 al suo primo allenatore napoletano, rispetto alle parole pregne di ingratudine di Gargano. Anche per rispetto del cognato, che è ancora capitano del club azzurro, Gargano avrebbe dovuto tacere. Come sopra: Uomini, ominicchi e quaquaraqua.

AVEVANO RAGIONE LE CURVE - Chiudiamo l'ampia parentesi Gargano facendo i complimenti posticipati ai ragazzi della curva B. "77 togliti la maglia" avevano scritto a Walter Gargano sorbendosi anche molte critiche. E invece, a distanza di anni, si capisce che avevano già capito tutto.

L'INSEGNAMENTO PER IL CLUB - Da tutta questa storia può imparare qualcosa anche il club azzurro. Nello spogliatoio gente come era Montervino, come oggi può essere Pepe Reina, servono sempre e serviranno sempre. Ma avere persone con personalità ed esperienza di campo anche a livello dirigenziale, che possano trattare con i calciatori non da pari a pari, è importante per un grande club. I Vinicio, i Bruscolotti, ma anche i Montervino o gli Iezzo e quando smetterà di giocare Cannavaro (anche se l'addio è stato tutt'altro che buono), potrebbero essere chiamati a svolgere un ruolo di raccordo tra spogliatoio e dirigenza che potrebbe essere fondamentale. Utilizziamo chi ama il Napoli e i colori azzurri.

LA NUOVA MAGLIA - L'altro tema del giorno è stata la nuova maglia del Napoli che come ha annunciato De Laurentiis sarà presentata nella gara contro il Frosinone. Cronache di Napoli ha anticipato che nella nuova divisa azzurra ci sarà il terzo sponsor: caffè Kimbo. D'altronde sulla maglia c'erano già la pasta (Garofalo) e l'acqua (Lete), na tazzullella e cafè a fine pasto ci sta bene. Se l'indiscrezione fosse confermata, ironia a parte, avremmo il terzo marchio campano sulla divisa azzurra. Un'ottima scelta promuovere le eccellenze della nostra terra.