Chi è causa dei suoi mali… finisce quinto!

Il rigore di Higuain visto come uno sliding doors. Quali conseguenze avrebbe avuto la vittoria del Napoli con la Lazio e cosa invece porterà? Il Napoli ha pagato le conseguenze di strategie di inizio stagione errate.
03.06.2015 23:50 di  Vincenzo Perrella   vedi letture
Chi è causa dei suoi mali… finisce quinto!
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

~~Il Napoli dell’ultima stagione di Benitez in panchina è stato come un alunno che ha studiato poco e male per tutto l’anno, ma nonostante ciò ha cercato d’esser promosso all’ultima interrogazione. E il professore-campo non lo ha premiato. Anzi!

Ora, se i 78 punti della stagione 2013-2014, frutto di 23 vittorie, 9 pareggi e 6 sconfitte, con 77 gol fatti e 39 subiti, non sono bastati al Napoli per andare oltre il terzo posto, come potevano bastare i 63 punti messi insieme nella stagione appena conclusa, frutto di 18 vittorie, 9 pareggi e 11 sconfitte, con 70 gol fatti ma soprattutto 54 subiti? Non è tanto in attacco il problema (ben 104 gol fatti in tutte le competizioni), quanto in difesa. Il Napoli ha incassato 54 gol in campionato, 9 gol in Europa League, 4 gol in Coppa Italia, 2 gol in Supercoppa Italiana e 4 gol nel preliminare di Champions col Bilbao. Oltre 70 gol presi! Nel calcio non si può sempre vincere in goleada. Basta anche un gol per battere gli avversari.

Tutti i numeri fin qui espressi nascono da situazioni tecnico-tattiche derivanti da strategie che non hanno consegnato il meglio a Benitez. E lo stesso tecnico spagnolo ci ha messo del suo. Solo così si possono giustificare i 15 punti di differenza in due diverse stagioni di Serie A. I 63 punti di quest’anno valgono solo la 5° piazza e dunque la fallita qualificazione ai preliminari di Champions League. Nel 2015-2016 sarà ancora Europa League, ma mentre quest’anno tale competizione tanto disdegnata da De Laurentiis è stato il passaggio di scorta dal retro della prossima Champions League, nella prossima stagione diventerà uno degli obiettivi di partenza. Occorrerà cercare di pianificare l’assalto alla Champions, in qualunque modo, altrimenti le programmazioni future diverranno sempre più problematiche.   

Quest’anno sarebbero bastati un difensore centrale ed un centrocampista di qualità in più, dopo la riconferma di Reina in porta. Non sarebbe stato angustiante economicamente per un club coi conti a posto come il Napoli. Ed invece si è scelto altrimenti. E se ne sono pagate le conseguenze. Poi nell’ultima conferenza stampa congiunta De Laurentiis-Benitez, il patron azzurro ha fatto ammenda per la promessa scudetto pronunciata in estate. Stavolta staremo a vedere quali saranno le sue dichiarazioni di inizio prossima stagione. E soprattutto quali saranno le sue scelte del nuovo DS e del nuovo tecnico, fino agli acquisti e alle cessioni del calciomercato, forse il più delicato della sua avventura in Serie A da presidente del Napoli.

Si ripartirà da Higuain come stella del Napoli? Sarebbe più che giusto. Non lo si può additare solo per i 4 rigori decisivi falliti in campionato che hanno di fatto estromesso il Napoli almeno dal terzo posto. I 29 gol stagionali segnati, uniti ai 24 del primo anno, sono un bottino ragguardevole. Ma il Pipita deve rimanere a Napoli con la grinta e la motivazione di chi si deve prendere rivincite di squadra, più che personali, mostrando senso di attaccamento alla maglia. L’argentino deve dimenticare in fretta quel maledetto rigore calciato alto contro la Lazio. Se lo avesse segnato, oggi la programmazione del Napoli sarebbe diametralmente diversa, più avvincente. Non lo ha segnato e dunque le strategie cambiano, ma il senso di quello che questa piazza deve raggiungere è lo stesso. Sono i mezzi per ottenere determinati risultati che saranno inferiori. E qui vogliamo proprio vedere quanto è ambizioso ed abile De Laurentiis.