Chiuso il girone di andata. Al Napoli servirà uno di ritorno migliore per il terzo posto

Il girone di andata si chiude col blitz del Napoli all’Olimpico con la Lazio. Higuain (10° centro) consente al Napoli di ritrovare il terzo posto con 33 punti (-9 rispetto a un anno fa).
19.01.2015 17:40 di  Vincenzo Perrella   vedi letture
Chiuso il girone di andata. Al Napoli servirà uno di ritorno migliore per il terzo posto
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

In una settimana si è passati dalle polemiche arbitrali di Napoli-Juve alla soddisfazione per la vittoria per 1-0 in casa della Lazio, grazie ad una gemma di Higuain. L’argentino è giunto a quota 10 gol in campionato. Pensate se avesse realizzato pure i due penalty sbagliati fin qui! Da quando è a Napoli, ha segnato 27 gol in 51 gare di Serie A. In tutte le competizioni, sono 39 gol in 74 gare. Insomma, così come all’Olimpico, il Pipita risulta spesso decisivo.

La Serie A giunge al giro di boa e si passa alle prime rendicontazioni. Il Napoli chiude con 33 punti: -9 in meno rispetto alle prime 19 partite di una stagione fa. Coi 42 punti dell’anno scorso, oggi sarebbe secondo in classifica, a soli 4 punti dai bianconeri. I gol fatti dal Napoli quest’anno sono 34; nella passata Serie A erano 41. Anche nei gol subiti c’è una sensibile differenza rispetto alla scorsa annata: quest’anno sono già 24, a fronte dei 20 del 2013-2014.

A Roma è andato in scena un Napoli operaio. Il primo Napoli targato Benitez (almeno fino all’ottava di andata del campionato scorso), era un Napoli dal gioco europeo: pressing alto, squadra che attaccava con più giocatori, giro palla fluido e sovrapposizioni. Dalla sconfitta dello Juventus Stadium, il Napoli è divenuto più attendista e predisposto alle ripartenze. Il Napoli di quest’anno, vista la poca qualità dei suoi centrocampisti, preferisce in via definitiva questo tipo di gioco, come avvenuto con la Lazio, appunto. Del resto, il tecnico iberico aveva tanto invocato centrocampisti di nerbo e qualità, cosa che non è avvenuta. Anzi, si sta comportando quasi come a voler mandare un messaggio alla società, insistendo sulla coppia Gargano-David Lopez, dimenticando quasi parzialmente Jorginho e del tutto Inler. Proprio lo svizzero sembra il caso dell’anno. Si aspetterà fine mercato per capire come andranno le cose. Fino ad allora, le sue presenze saranno pressoché nulle. Una sorta di epurazione svizzera che Benitez aveva già iniziato con le cessioni di Behrami e Dzemaili.

Fatto sta che nel mercato di gennaio, il Napoli ha prelevato Strinic e Gabbiadini, due ottimi rinforzi. Ma ci si aspetta il completamento dell’opera con un difensore centrale esperto e un centrocampista di qualità. Devono, però, prima uscire altrettanti giocatori. Una condicio sine qua non che rischia di impedire al Napoli quello scatto in più rispetto alle altre concorrenti per il terzo posto. Certo, gli echi del KO con la Juve, non si sono ancora sopiti. Ma non si può dire che sia tutta frutto di Tagliavento. Nella 19esima giornata è stato arbitro aggiuntivo in Genoa-Sassuolo, dove, ironia della sorte, è stato assegnato dall’arbitro Giacomelli un gol che andava annullato per fallo su portiere. La settimana prima, lo stesso Tagliavento aveva annullato un gol al Napoli per una cosa molto meno evidente. Questo per dire che spesso gli arbitri vedono le cose in maniera del tutto opposta. L’arbitro ternano ha inciso nella gara con la Juve nella stessa maniera in cui Zapata ha sbagliato clamorosamente un gol a tu per tu con Buffon. Molto spesso, la qualità fa la differenza. Anzi, sempre!

Infine, ennesima puntata del capitolo “addii al Napoli”. Se ormai quella di Benitez pare certa, c’è poi quella invocata dagli organi di stampa (filo Juve-Milan-Inter) i quali continuano a vedere Higuain lontano dal Napoli (in assenza del terzo posto), nonostante l’argentino continui e dichiarare il contrario. Essi ignorano volutamente (ad esempio) il mancato rinnovo di Tevez con la Juve e il probabile addio di Pogba che non vuol vincere più solo in Italia (cosa troppo facile al momento) ma anche in Europa. Il calcio italiano può tornare ai suoi fasti cominciando da un modo meno pretestuoso di fare informazione.