Con o senza fairplay finanziario…

Giorni caldissimi, sia meteorologicamente sia per l’impegno profuso nelle trattative di calciomercato, il tutto contornato dai primi giorni di ritiro. Il Napoli è un cantiere aperto.
09.07.2015 11:00 di Vincenzo Perrella   vedi letture
Con o senza fairplay finanziario…
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© foto di Federico De Luca

~~Primo giorno di lavoro a Castelvolturno: il volto nuovo più atteso, quello di Maurizio Sarri, i volti emozionati dei giocatori (specie di quelli nuovi), gli occhi scrutatori dei giornalisti, gli occhi incuriositi dei tifosi. Da Castelvolturno a Dimaro con la testa ai nuovi schemi e all’inserimento dei nuovi rinforzi, quelli già ufficiali e quelli che tardano ad arrivare.

Già, il calciomercato, poca delizia e molta croce dell’era De Laurentiis. Il protagonista è sempre lui, nonostante il cambio della guardia nel ruolo di DS. Nella scorsa stagione, fu il mancato arrivo di un difensore di spessore e di centrocampisti di alto livello a preannunciare la mancata qualificazione alla Champions ed un campionato pieno di difficoltà. Il Napoli nelle partite secche è una squadra, nei tornei lunghi ne è un’altra. Questo si è detto. Questo si dirà ancora, presumibilmente.

Trattative lunghissime, trattative cessate, trattative cadute, trattative andate a buon fine ma rinviate, trattative andate a buon fine dopo un periodo ingiustificatamente lungo e contratti chilometrici. Anche quest’anno è così. Valdifiori e Reina sono giunti pur rischiando più volte di saltare, specialmente l’ex empolese (ad un passo dal Torino, poi il Napoli ha fatto il passo decisivo). E poi ci sono trattative come quelle di Allan, sempre sul punto di essere ufficializzate, ma sempre vittime di un intoppo superfluo, nonostante una cifra stanziata importante e due contropartite, Britos ed Inler, che però rifiutano il Watford. Anche Zapata non è convintissimo di trascorrere due anni in Friuli. Insomma, difficoltà nelle contropartite e nelle cessioni. Pensate alla Juventus: manda i suoi giocatori a giocare in capo al mondo ed essi non battono ciglio (Giovinco, 28 anni, dunque ancora nel pieno degli anni ruggenti calcistici, è stato sbolognato in Canada in cambio di un bel gruzzoletto reinvestito sul mercato). Si noti che Britos ed Inler non rientrano nei piani di Sarri.

E cosa dire delle trattative per Astori, la cui valutazione di mercato è crollata a di una stagione così così? Il Napoli ritiene di doverlo pagare di meno. Intanto trova l’accordo per prelevare Ekdal, ma lo svedese preferisce l’Amburgo. E cosa dire della trattativa per Perotti (vera o presunta)? L’accordo c’è ma il suo ingaggio non è una priorità. Se ne riparlerà. E cosa dire della trattativa per Vrsaliko? Il Sassuolo si sta stancando del tira e molla degli azzurri e pian piano la Roma rischia di soffiare l’esterno al Napoli. E cosa dire di Darmian? Meglio non dire! Insomma, tante trattative. Ma alla fine Sarri non è stato esaudito: voleva almeno 4 nuovi volti per l’inizio del ritiro di Dimaro e soprattutto lo sfoltimento di qualche elemento non compatibile coi suoi programmi. Al momento il solo Gargano ha salutato.    

I problemi nelle trattative sono gli stessi degli altri anni. Ma finora la scusante addotta da De Laurentiis era il fairplay finanziario, eliminata a regola d’arte per salvaguardare club come Real, Barça, City, United, Milan, Inter… che altrimenti avrebbero avuro grane con la Uefa. Soprattutto le due sopra citate italiane: da dove saltan fuori i soldi che spendono? E perché il Napoli non si adegua a questo spendi e spandi, potendo contare su un tesoretto “reale” (pur senza Champions)? I tifosi sperano solo che il patron si ravveda e cerchi di dotare questa squadra degli elementi che mancano (in difesa e a centrocampo), tenendo invece quelli che sono i migliori e che non vanno ceduti, se non dietro offerte scandalose. Questo non è un anno di ridimensionamento. Questo non è un anno di transizione. Non si può partire con queste idee. La squadra va potenziata. Con o senza fairplay finanziario!