Da Benitez a Sarri, ora entra nel vivo il mercato: l'analisi delle scelte di De Laurentiis

Strategie misteriose, scelte opinabili e non sempre azzeccate, silenzi fastidiosi alternati a dichiarazioni molto rumorose. Ma cos’ha in mente davvero il presidente?
23.06.2015 17:00 di Vincenzo Perrella   vedi letture
Da Benitez a Sarri, ora entra nel vivo il mercato: l'analisi delle scelte di De Laurentiis
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Da Benitez a Sarri ne è passata di acqua sotto i ponti. De Laurentis aveva inaugurato un Napoli international style. Aveva abbandonato da poco le atmosfere più caserecce di Mazzarri per passare ad un livello più evoluto di calcio. I 12 punti del primo anno di Champions di Benitez sembravano l’inizio di un processo definitivo di crescita del Napoli. Ma la Champions la si programma, non la si ottiene senza un buon calciomercato. Ed infatti nel secondo anno beniteziano, il Napoli è scivolato sulla buccia di banana Athletic Bilbao. Fa niente, nessuna Champions, ma almeno l’accesso alle semifinali di Europa League. Due sviste arbirali e troppi errori difensivi hanno spento il sogno azzurro contro il Dnipro.

Più di 120 gol presi in due anni (in tutte le manifestazioni) da una squadra che vuol vincere in Italia e che ammicca al palcoscenico europeo, sono decisamente troppi. Più che un Napoli formato Benitez, sembrava un Napoli zemaniano o stile Luis Enrique (dei tempi romanisti). E allora si rompe anche questo connubio col tecnico ex Real. Quando De Laurentiis accoglie un nuovo tecnico, sono tutte rose e fiori. Ma alla fine di ogni secondo anno di attività, i fiori si trasformano in sciabole affilatissime. E allora ecco il ritorno alla provincia: Maurizio Sarri. Non una prima scelta. Detto tra noi, De Laurentiis avrebbe voluto ancora un anno con Benitez per preparare il terreno all’avvento di Antonio Conte nel 2016. Ed invece ha ripiegato su Mihajlovic, messo in standby per fiondarsi (inutilmente) su Emery. Così si è perso il serbo, perché lo scaricabarile è inaccettabile. E come detto, la scelta è ricaduta su Sarri. Però anche stavolta non subito. Prima c’era da vedere se Montella si era liberato dalla Fiorentina. Ma l’ex aeroplanino non stravede per il progetto di De Laurentiis. Allora di corsa su Sarri, operazione conclusa dopo quasi 10 giorni. Ed altri 10 giorni sono occorsi per il DS Giuntoli. Ed altri 10 giorni per il primo acquisto Valdifiori (che ha rischiato pure di saltare!). A proposito, qualcuno ha visto o ascoltato finora una conferenza stampa di presentazione di loro? Altrove ufficializzano Khedira e Kondogbia (e li presentano pure due minuti dopo). Fa nulla, il Napoli non vuole più stranieri. De Laurentiis s’è convertito all’italian style ed ha preso il miglior centrocampista italiano della precedente stagione. Si cambia tutto, anche il modulo: 4-3-1-2. Ma il mercato va a rilento. De Larentiis quasi non si scompone quando le trattative non camminano,  rischiando di perderle. Ma cos’ha in mente? Quali sono le sue strategie? Non avendo trovato il nome forte per i tifosi, come li convincerà ad avere quella fiducia, spesso invocata, in lui?

Valdifiori è già preso, Reina quasi, gli alti obiettivi sono Darmian, Vrsaljko, Tonelli, Mario Rui, Rugani, Immobile, Allan… tutti nomi che fanno pensare che De Laurentiis lavorerà soprattutto sulle riconferme dei giocatori più importanti già presenti in rosa. Ma attenzione alla trappola: negli anni addietro, il Napoli aveva beneficiato dei fallimenti delle milanesi, degli stenti delle romane, dell’inconsistenza delle genovesi e dei patimenti di salute della Fiorentina. Ma da quest’anno qualcosa è cambiato. Tutti vogliono investire, non si sa bene con quali risorse. Nessuno si cura del fayrplay finanziario, anche se avvisato dalla Uefa (vedi Inter e Roma). La Juve è irraggiungibile, e va bene. Ma il Napoli deve rimanere perlomeno alla pari degli altri. E allora, se De Laurentiis ha una strategia nuova, un colpo di scena da proporre, una intuizione da sfruttare, questo è il momento di tirare tutto fuori. Senza aspettare gli altri. Lui non investirebbe mai 35 milioni per un centrocampista (come fatto dall’Inter per Kondogbia). Nemmeno se vendesse Higuain. E allora deve ripartire proprio dall’argentino. E da Sarri.