Dopo il ko di Palermo, quali scenari? Il Napoli vede ancora la Roma o si guarda dietro?

Nella 23esima giornata della Serie A 2014-2015, il Napoli viene asfaltato dal Palermo, pur avendo fatto per larghi tratti la partita. Azzurri ridimensionati nella corsa al secondo posto?
16.02.2015 22:00 di  Vincenzo Perrella   vedi letture
Dopo il ko di Palermo, quali scenari? Il Napoli vede ancora la Roma o si guarda dietro?
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Dopo 4 vittorie consecutive in campionato (più due vittorie in Coppa Italia), ci può stare una sconfitta. Del resto, il Napoli era ed è la squadra di Serie A con più punti da quando è cominciato il 2015. Non fa una piega perdere a Palermo, visto che la squadra di Iachini è una delle più in forma dell’intera Serie A. Piuttosto, resta negli occhi come è maturato l’1-3 del Barbera. Il Napoli ha tenuto palla e creato gioco nettamente più degli avversari, ma in modo sterile. Ed ha preso tre gol da consegnare alle scuole calcio che devono insegnare ai bambini come non evitare gli errori che fa il Napoli. Anche col Palermo sono emersi i dubbi sullo stato di tranquillità di Rafael. Il portiere brasiliano ha commesso un errore tecnico madornale sul sinistro da distanza siderale di Lazaar (che non aveva ancora segnato e, con tutto il rispetto, non ci meravigliamo. Per sua fortuna, il Napoli è bravo a tenere a battesimo chi non ha mai fatto ancora gol), che si unisce ad altri episodi che in questa stagione sono costati punti pesanti al Napoli. Poi il resto lo ha fatto la difesa, subendo l’ennesimo gol di Vazquez e lasciandosi trovare scoperta in occasione del terzo gol di Rigoni.

In tutto ciò, Benitez non sembra esente da responsabilità. La coerenza nell’insistere con certe scelte è ammirevole, ma sfocia in ostinazione se poi tali scelte compromettono risultati e non vi si pongono provvedimenti in tempo utile. Non è scritto da nessuna parte che il 4-2-3-1 debba essere lo schema perenne del Napoli (Mancini, all’Inter, ha cominciato con questo schema che poi cambia di sovente col 4-3-3), così come non è scritto da nessuna parte che Rafael debba giocare a prescindere, per non bruciarlo (Andujar scalpita). E non è scritto da nessuna parte che Gabbiadini debba entrare sempre a partita iniziata. L’ex Samp ha griffato anche nella gara di Palermo: 3 gol in 3 gare. Così come non è scritto da nessuna parte che giocatori come Hamsik e Callejon, il primo assolutamente assente da due stagioni e l’altro ormai in calo continuo da diversi mesi, debbano essere praticamente insostituibili. In ogni caso, a Palermo, tutti male gli azzurri.  

Due giornate fa, il Napoli aveva approfittato dei passi falsi degli altri. Stavolta aveva l’impegno più ostico (Palermo) ed ha subìto il riavvicinamento di Fiorentina (a 4 punti), Lazio (a 5 punti) e Genoa (a 7 punti). Distanze di sicurezza, per carità. I 42 punti del Napoli sono sufficienti anche per guardare ancora la Roma (a quota 47). I giallorossi stanno facendo di tutto per aspettare il Napoli, visti i 5 pareggi nelle ultime 6 gare (di cui 3 in casa!). Ma il Napoli ha alle spalle un inizio di campionato difficile, in cui ha perso punti su punti. Ed inoltre a gennaio ha effettuato un calciomercato (al solito) incompleto, con difesa e centrocampo non rinforzati. Ben 30 gol presi in 23 giornate (nelle prime sette in classifica, risulta la peggior difesa), di cui 6 incassati dal Palermo, tra andata e ritorno. I numeri sono numeri, sia nel bene che nel male.

E torna l’Europa League, con la trasferta di Trebisonda che rappresenta l’apertura ufficiale dei sedicesimi della seconda coppa europea per club. Un modo per ritrovare compattezza e vittoria. Ormai il Napoli è ad un bivio: tentare la rimonta al secondo posto in campionato e arrivare fino in fondo in Europa League, oppure anche quest’anno cercare riparo nella Coppa Italia. Uno “sliding doors” mica da ridere!