La Champions ora dipende solo dal Napoli. O forse no...

Nella 35esima di Serie A 2014-2015 il Napoli, ancora vittima dei napoletani che giocano altrove, non riesce a vincere a casa di un Parma già retrocesso e sull’orlo del fallimento.
11.05.2015 19:50 di Vincenzo Perrella   vedi letture
La Champions ora dipende solo dal Napoli. O forse no...
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© foto di Federico De Luca

60 punti a 3 giornate dal termine, -3 punti dal terzo posto e -4 dal secondo. E le due squadre che precedono (Roma e Lazio) si devono ancora incontrare. Diciamo la verità, tutto è ancora possibile. O lo sarebbe. Ma c’è un avversario che rende le cose più difficili al Napoli: sé stesso. Questa squadra permette agli avversari ciò che invece dovrebbe non avvenire. Per carità, onore al Parma che seppur retrocesso e nel momento più difficile della sua storia sportiva, è uscito a testa alta con avversari come Juve, Roma ed Inter. Ma veniva da due 0-4 consecutivi. Mirante e soci hanno incassato ben 68 reti. Ebbene, il portiere stabiese, ma anche Palladino, nativo di Mugnano, e Nocerino, di Santa Lucia (mentre non ha giocato l’altro napoletanissimo Lodi), hanno giocato come non mai in questa stagione. Da censurare, comunque, il nervosismo di entrambe le parti nel dopo gara.

Forse i napoletani che giocano altrove si sentono traditi dal Napoli perché questo club non li ha mai presi in considerazione. E così, contro la squadra azzurra, offrono anche più del dovuto. Detto questo, la colpa è sempre indiscutibilmete del Napoli. Da qui non se ne esce. In passato Parma ha avuto talvolta risvolti storici nefasti per il Napoli. Chi non ricorda la famosa sconfitta casalinga col Verona senza colpo ferire che sancì la retrocessione del Napoli di Corbelli e Naldi? Un episodio che ancora oggi non trova risposte. Ebbene,  qualche tifoso del Napoli (se non a tutti) non piangerà per i guai del Parma. Anzi! A Parma impareranno che la vita è un boomerang.      

Tornando al Napoli, dunque, ci sono altri 270 minuti per la Champions. A meno che non vinca l’Europa League. Ma quello è un altro discorso che andrà fatto giovedì sera dopo Kiev. Per quello che riguarda il campionato, anche a Parma, il Napoli ha regalato un tempo all’avversario. Ma di cosa vogliamo parlare, se nelle ultime 7 trasferte, il Napoli ha vinto solo a Cagliari? Dal giorno di San Valentino in poi solo 4 punti, per giunta ottenuti contro due squadre retrocesse (una ufficialmente, l’altra virtualmente). In 7 trasferte: 13 gol subiti da squadre (a parte la Roma) di media-bassa classifica.  

Si dirà che in questa stagione il Napoli è ancora in corsa per due competizioni (campionato ed Europa League). La terza l’ha già vinta (la Supercoppa italiana), la quarta l’ha persa in semifinale (la Coppa Italia). Vero, ma sarebbe una analisi poco completa. La Coppa Italia è un torneo di 4 turni. Non la si programma. La Supercoppa italiana è una partita secca: non la si programma. O si vince o si perde. L’Europa League è un torneo al quale il Napoli non doveva nemmeno partecipare, se avesse vinto i playoff Champions col Bilbao. Ed è anche un torneo discreditato da De Laurentiis. Ma il Napoli ha superato turno su turno e si è ritrovato ad un passo dalla finale. E allora non lo si deve provare a vincere? E’ una coppa europea ed il Napoli è da oltre 5 lustri che non ne vince una. Resta dunque il campionato. Quello sì, lo si programma. Il Napoli quest’anno aveva il dovere di strappare il secondo posto alla Roma. E finora non vi è mai riuscito. Poi c’è stato pure l’inserimento inatteso della Lazio che rischia di lasciare i partenopei al quarto posto, ossia Europa League del prossimo anno (che forse non sarà onorata come in questa edizione). 

E regna ancora insoluta la questione Benitez. Il tecnico sta facendo opera di scaricabarile, un po’ come fece Mazzarri prima di andar via. Il nuovo tecnico per il futuro già dovrebbe esser noto, per programmare la prossima stagione. Ma ciò non avviene. E non vorremmo che, come già accaduto, De Laurentis arrangiasse un Napoli composto da giocatori forti mischiati a comprimari (che altrove sarebbero riserve mai utilizzate). Quest’anno è già così.