La nuova stagione azzurra alle porte, tra calciomercato e convenzioni

La nuova stagione sta per partire e le squadre mettono a punto le proprie strategie. Il Napoli non è solo impegnato nel calciomercato, ma in altre situazioni da risolvere quanto prima.
09.07.2014 12:30 di  Vincenzo Perrella   vedi letture
La nuova stagione azzurra alle porte, tra calciomercato e convenzioni
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© foto di Marco Iorio/Image Sport

E’ un po’ come il primo giorno di scuola. Ognuno si predispone mentalmente ad affrontarlo. Per il Napoli, prima a Castel Volturno e poi a Dimaro, nasce la stagione della verità, al decimo anno di De Laurentiis presidente. Le distanze da Juventus e Roma si accorceranno? Le distanze dalle altre aumenteranno? Ci si qualificherà alla Champions League per poi andare molto lontano in questa competizione? Al pallone l’ardua sentenza. 

Intanto il calciomercato azzurro non decolla. Uno degli impedimenti della crescita della città di Napoli è considerare i problemi come “Mal comune, mezzo gaudio”. La città non cammina, ma tanto non camminano nemmeno gli altri. E questo vale anche per il calciomercato. “Noi non compriamo? Tanto, nemmeno gli altri comprano!”… E poi scopriamo che sotto, sotto, la Juve può prendere Evra dallo United quasi a costo 0, stringe per Morata e punta decisa su Iturbe; la Roma si assicura Ashley Cole (a costo 0) e il giovane talento turco Ucan, dopo aver prelevato (sempre a 0 Euro) l’ex Barça Keita. E l’indebitata Inter? Non potrebbe spendere, ma si assicura gente del calibro di M’Vila, Dodò e Medel (non ancora ufficiali, ma lo saranno a breve, se non subentreranno difficoltà), e soprattutto Vidic (a costo 0) e cerca Pato in prestito con diritto di riscatto e soprattutto Jovetic! Il Milan, poi, preleva a costo 0 il centrale Alex e si assicura Menez dal PSG. E fermiamoci qui.

Insomma, il detto “Senza soldi non si cantano messe” è stato superato da chi, pur non avendo grosse disponibilità economiche, lavora notte e giorno, si attrezza, si adopera anche con le proprie arti diplomatiche per allestire la squadra, secondo le proprie forze e necessità. Il Napoli, dal canto suo, ha la scomoda etichetta di club ricco. E lo è davvero, al di là dei fatturati. Ma investe i soldi in modo confuso e spesso senza molta voglia. E cerca giocatori in prestito con diritto di riscatto, una soluzione che fa storcere il naso agli altri club. Il sogno era Mascherano, poi saltato, quindi si è cercato Gonalons, anche lui saltato, poi Javi Garcia M’Vila, Schneiderlin, Kramer, fino a a Leiva (che forse si farà). In attacco Michu è più di un’idea. Ma giunti in prossimità del ritiro di Dimaro, le ufficialità sono il portiere Andujar (già preso a gennaio) e il difensore Koulibaly (forse non pronto per il Napoli, tanto che Benitez non vuole ancora cedere il “partente” Britos). Cioè, praticamente, non si è fatto nulla. Almeno per un po’, resterà tutto uguale: chi doveva partire, non partirà; chi doveva arrivare, non arriverà. E Benitez comincia a far capire che le cose, così, non vanno bene. 

Sul bancone, però, non c’è solo il calciomercato. In questo momento, la massima urgenza era trovare la convenzione col comune di Napoli per l’utilizzo dello stadio San Paolo. Si sta trovando una soluzione-ponte. Ancora per un anno, il Napoli vivrà nella sua casa naturale. Ma prima o poi andrà trovato un accordo definitivo. Non è possibile che un club di cotale importanza rischi di dover emigrare altrove. Lo stadio di proprietà è un miraggio, ma non dovrebbe esserlo trovare un accordo per una durata pluriennale della convenzione. Se il Napoli vuol crescere come club, lo stadio è un passaggio obbligato.       

Calciomercato e convenzione dello stadio: due battaglie toste. Due battaglie da non perdere. Ma sono solo due delle tante battaglie del Napoli. E chi vuol vincerle, ci deve credere.