Pelillo...nell'uovo - La coppa dell'ordine pubblico e quel coro al paese...

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Volevano rovinare la festa ai napoletani e ci sono riusciti lasciando l'amaro in bocca a tutti gli Sportivi italiani. Una serata di festa e di sport macchiata da episodi di violenza di quella minoranza che usa il calcio per manifestare nel peggiore dei modi repressioni, ingiustizie sociali di uno Stato che non fa più lo Stato. A Roma immortalata l'ennesima e significativa immagine di un paese alla deriva, che non riesce a stare più dalla parte della gente perbene, che non sa decidere. Davanti alle più alte cariche dello Stato si è dovuto attendere il benestare di una parte della tifoseria per iniziare una gara senza senso. La storia dell'ordine pubblico è il consueto alibi tutto italiano per stendere il velo e rimandare, rimandare, rimandare... Sembra lo slogan del paese, dove chi è pagato profumatamente dalle tasse degli italiani per decidere, non lo fa e si nasconde dietro la scelta più comoda che non risolve il problema, ma lo spinge in avanti. Roma ormai è un caso in tema di eventi "sportivi", basta guardare i precedenti. La Capitale è ostaggio dei violenti da tempo, basta ricordare quel derby sospeso per un fatto mai accaduto, per non parlare degli scontri con le tifoserie inglesi. C'era bisogno di dare un segnale forte e giocare l'incontro altrove. L'ordine pubblico andava organizzato da chi è pagato per farlo, non di certo scaricato sulle spalle di una parte della tifoseria, di quella parte della tifoseria, facendo credere che si siano imposti sulle istituzioni.

Quel coro dalla curva dei partenopei - Fate ridere...  - è tutto per le loro, per le istituzioni presenti e poco propensi ad assumersi le loro responsabilità. L'incontro si è svolto tra spiriti delusi e altri desiderosi di non farsi "rovinare" lo spettacolo del campo. Una parte ha deciso di festeggiare comunque, di non farsi rovinare la serata dai violenti di Roma, che nulla avevano a che fare con le squadre protagoniste. La coppa dell'ordine pubblico sarà a Napoli martedì, per quella vera bisognerà attendere il prossimo anno, magari all'Olimpico, per farci ancora ridere... Conforta, tuttavia, l'immagine dei due bambini, uno di fede partenopea, l'altro viola, pronti ad assistere insieme all'incontro, felici e inconsapevoli.