Pensieri sciolti: "Cavani torna! Ma Aurelio lo sa?" "Matador-Pipita: non ci voglio nemmeno pensare" "Midtjylland? Putrefatti"

Pensieri liberi, quelli partoriti nei bar del centro e negli oratori di provincia...
22.10.2015 10:50 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
Pensieri sciolti: "Cavani torna! Ma Aurelio lo sa?" "Matador-Pipita: non ci voglio nemmeno pensare" "Midtjylland? Putrefatti"
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Pensieri sciolti. Quelli che accompagnano la mente del tifoso, in viaggio perenne con la fantasia, prima di ogni partita. Perchè, allora, non provare a raccoglierli questi pensieri. Come un enorme vaso, senza alcuna pretesa, solo per il gusto di aprirlo una volta ogni tanto, quando ti assale la nostalgia. Pensieri slegati, che nascono e muoiono dopo un secondo. Pensieri liberi, quelli partoriti nei bar del centro e negli oratori di provincia.


Il primo pensiero di una mattina grigia, non può che essere per lui. Quando una ex, e che ex, ti scrive un messaggio nemmeno tanto criptato il risveglio è sempre contorniato di dubbi e perplessità. Che faccio? Gli rispondo? E cosa gli dico. No, meglio di no. Mi ha ferito troppo. Non ne voglio più sapere. Però... Se ripenso a quel Napoli-Lecce ancora mi vengono i brividi. E perchè la tripletta alla Juve? Ed il City? E la Lazio? Oddio quante sono. Troppi ricordi. Edi, ma perchè dovevi dire quelle cose? Stavamo così bene noi due. Tu, nella fredda Parigi. Noi, arrabbiati ma con un occhio sempre alle tue giocate e la memoria sempre ai tuoi gol in azzurro. Uno si sveglia così e parla di possibili ritorni. E chi glielo dice al cuore? Come glielo spiegheremmo? E, soprattutto, chi glielo dice ad Aurelio?! 

Che poi, i pensieri, sono come le noccioline. Uno ne tira subito un altro. Cavani con il numero 7. Gonzalo con il numero 9. Altro che nuovo stadio da 40mila posti. Servirebbero quattro San Paolo, uno sopra l'altro. Ed un pallottoliere per segnare i gol del Matador e del Pipita. Divisa dal destino di essersi dati il cambio sul trono azzurro, sarebbero in realtà l'uno il complemento dell'altro. La coppia perfetta. Nemmeno ci voglio pensare, anche perchè, se ci penso, mi vengono i brividi.

Ah, stasera c'è la partita. Io il danese non lo parlo e questa squadra è davvero troppo difficile da scrivere, e da pronunciare. Una squadra fondata nel 1999 e si chiama Midtjylland sarà sicuramente una squadra di putrefatti. Come diceva Gennaro (Rambone) e spesso c'aveva pure ragione. E' che questa Europa League, dopo aver assaggiato i bocconi prelibati della Champions, questo cuore proprio non me lo scalda. Figuriamoci in Danimarca. Come siamo strani noi tifosi. A pensare a Gonzalo-Edi mi viene caldo, a pensare al Midtjlland ci vorrebbe un plaid solo al nome. 

Ma stasera chi gioca? Sette, otto cambi o forse tre. Il mister ha già capito come funziona qua, fa il gioco delle tre carte così nessuno gli rompe le scatole e chi è titolare non si adagia troppo. Sono proprio curioso di vedere qualche faccia nuova. Vorrei vedere Chalobah, giusto per fargli una foto, per poterlo riconoscere se dovessi incontrarlo in strada. Ve lo immaginate? Magari mi sono trovato con lui in ascensore, ma nemmeno ho potuto riconoscerlo. E che colpe ne ho? Chi lo ha visto mai?

Stasera, quasi sicuramente, gioca Maggio. Quanto ti ho voluto bene. Quanto ti odiato. Christian ha dato sempre tutto per questa maglia e questo vale più di ogni altra cosa. Arriva un momento, però, in cui i ruoli cambiano. Il tempo è una carogna, non perdona proprio nessuno. Adesso c'è questo ragazzino, con dodici anni in meno ed una cazzimma che nemmeno uno nato al Pallonetto. Lasciamoli da parte gli agenti Christian. Ci sarà spazio anche per te. Tu al Napoli vuoi troppo bene per non capirlo.

Vabbè, torniamo a lavorare/studiare/dormire/arrangiare/inventare. Questa è la cosa bella dei pensieri sciolti. Accomunano gente diversa, che fa cosa diversa, con un solo punto in comune. Una malattia tutta azzurra...