Una lenta (ed ingiustificata) agonia

Nel mezzo del cammin del campionato il povero Rafa si ritrovò col taccuino scuro in mano che la dritta via avea smarrito
16.12.2014 12:20 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Fonte: di Peppe Giannotti
Una lenta (ed ingiustificata) agonia
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Trovate una spiegazione logica, semplice, plausibile al black-out che ha colpito il Napoli e ferito milioni di tifosi…

Nel mezzo del cammin del campionato il povero Rafa si ritrovò col taccuino scuro in mano che la dritta via avea smarrito, può un allenatore così sgamato, navigato lasciarsi coinvolgere dalle paturnie dei suoi ragazzi? Come un malato terminale a cui pensi ancora di dare da mangiare mentre egli non ha più forze ne volontà di vivere. Ma questa squadra non è a questo punto, non ha ragioni di mollare all’improvviso e mortificare alla Scala del calcio dare in pasto a quei tifosi che (tutto perdonano) uno spettacolo del genere Se ti impegni, ma perdi perché inferiore, ecco il ricordo di quel Milan grandissimo dei Gullit e dei  Van Basten che venne a prendersi lo scudetto al San Paolo con Diego in  campo. Signori, c’era il RE in campo e Napoli seppe abdicare. Applausi finali alla grandezza di Sacchi e del suo gioco, ma oggi no, ma chi pensano di prendere in giro? Ottimi calciatori che sanno gridare ai 4 venti che Napoli è una città meravigliosa (cibo, accoglienza, clima, storia ecc.), e poi li vedi trascinare in campo come fossero al posto del Parma, ovvero con un piede in serie B. Semplicemente allucinante, senza giustificazioni, senza anima, alla vigilia della Supercoppa loro credono (in caso di vittoria), di dare il contentino ai tifosi? Con un super premio da dividere e passare le feste mentre il campionato mostra la squadra ben al di sotto delle sue potenzialità, con gente che anziché mettersi in mostra si danno il cambio nel chi gioca peggio?

Che storia quella napoletana, un popolo che si è dovuto difendere per secoli da malattie, invasioni, bombardamenti (prima) ed in tempi moderni dalla malavita, dal disagio sociale, dalla immondizia e da politici corrotti (oggi). Ma subire questo anche nel calcio eh no. E’ inaccettabile, almeno in quello il popolo napoletano viaggia pari pari con la passione, senza invidie o prevaricazioni, ma i calciatori non lo capiscono, non lo vogliono capire. Anzi, l’hanno ben capito che il napoletano “è fess e cor”, non so come cavolo fanno a intuirlo, qualcuno glielo avrà detto, perché giocare a Napoli in serie A, dopo la Juve che vuole professionisti VERI, la Milano da bere è in pieno caos,  a Roma se vai male arrivano a Trigoria con striscioni non esilaranti come a  Napoli, ma cattivi, con minacce vere. Se vuoi venire a giocare in Italia solo  a Napoli trovi questo permissivismo, questa dolcezza d’animo (come disse una volta l’attore Mastroianni).

Ecco perché continuo a chiedermi delle  continue prove senz’anima di allenatore e squadra a cospetto di una platea invidiata da tutto lo Stivale, una continua serie di strafalcioni sportivi a cui sembra aggiungersi (vedi Milan-Napoli) una vergognosa messa in scena di atleti senza guida, senza voglia!