Da Zero a Dieci: il record dell'orrido di Britos, la missione di Mazzoleni per la Supercoppa, la tempesta ADL e la minaccia di Zapata a Benitez

19.12.2014 09:40 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
Da Zero a Dieci: il record dell'orrido di Britos, la missione di Mazzoleni per la Supercoppa, la tempesta ADL e la minaccia di Zapata a Benitez
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Zero gli ammoniti della Juventus a Cagliari. Senza entrare nel merito, la scelta di inviare Mazzoleni nella gara che precede la Supercoppa è paradossale come spesso accade nelle decisioni che coinvolgono i bianconeri. L'uomo del furto di Pechino a dirigere la gara che poteva togliere diversi bianconeri ad Allegri per la sfida in Qatar. Un pò come chiedere all'amante di tua moglie se sei cornuto. Chiamasi continuità di rendimento. Sempre affidabile Mazzoleni.

Uno il giorno di ritiro. Anzi no. Mezzo. Una confusione totale dopo la sconfitta di San Siro che sembrava aver creato una frattura tra il patron e De Laurentiis. Una furia il patron per la sconfitta di Milano, una tempesta abbattutasi sulla squadra per fare chiarezza e ritrovarsi. Tutto spazzato via dai volti visti e dalle parole sentite in settimane. Che sia un nuovo inizio. Il caos, il big bang per ricostruire una seconda parte di stagione migliore.

Due le offerte ricevute da Benitez, parole sue, declinate dal mister nelle ultime settimane, senza però dichiarare i nomi delle squadre interessate. Troppo comodo Rafa. E di poca utilità: per farci ingelosire servono risultati sul campo. Non riferimenti a presunte pretendenti.

Tre panchine nelle ultime quattro gare per Gonzalo Higuain. I sorrisi del Pipita, però, smontano ogni tipo di tentativo - partito già nel pregara con il Parma - di creare un caso Pipita da parte di una stampa che dimentica forse che la gara con l'Empoli era stata saltata per problemi fisici, la gara con lo Slovan per assoluta inutilità della gara e quella con il Parma per preservare l'argentino per la Juve. Non ci provate.

Quattro giorni alla sfida alla Juventus. Guardare ad un trofeo con snobismo sarebbe un peccato capitale, per chi per trofei in bacheca non è certo ai livelli Real Madrid. Soprattuto c'è da togliersi dalla scarpa un sassolino grande quanto uno scoglio, dopo il ratto - perchè di quello si era trattato - di Pechino. Rafa, re di Coppe, sa come si fa. 

Cinque alla zuccata di Britos al 37' mandata alle stelle a due metri dalla porta. Una delle cose più brutte viste su un un campo da calcio dall'avvento delle pay tv. Una di quelle cose che ti fa credere, dopo aver segnato una rete con il sinistro al volo in mezza girata nella partita del lunedì con gli amici, di avere più tecnica dell'uruguayano. 

Sei all'entusiasmo contagioso di Donadoni. Roba che Totò nella Livella era più allegro. Roba che ad incontrarlo all'improvviso, potrebbe azzerarti l'euforia anche dopo aver beccato in contemporanea il 6 al Superenalotto, un Gratta&vinci milionario ed una cinquina sulla ruota di Napoli. Dai Roberto, l'ottimismo è il profumo della vita. 

Sette al ritorno al gol in campionato di Mertens. L'ultima volta, in quel caso fu una doppietta, era accaduto il 18 maggio scorso, nell'ultimo turno del campionato passato al San Paolo contro il Verona. La diversità di cui il Napoli ha bisogno, la nota fuori copione che permette all'esecuzione di Benitez di trasformarsi da ordinaria in eccezionale. Benitez ha un bisogno disperato del belga, che lo scorso anno andò a segno - forse qualcuno lo ha dimenticato - in ben 11 occasioni in campionato. Ieri il primo mattone. Per ritrovarsi, per provare a ricostruire un castello fatto di sogni. Dries ha solo bisogno di giocare con continuità. 

Otto al pensiero natalizio di Lucarelli che al 27' strappa la maglia a Zapata per regalarla ad un nipotino, che pare sia fan sfegatato dell'attaccante del Napoli. Peccato fossimo in piena azione. Peccato fossimo in area di rigore parmense. Ma a Natale, mi tocca dirlo, siamo tutti più buoni. Buone feste.

Nove a Duvan Zapata perchè adesso come un pensiero rivoluzionario mette in crisi ogni certezza. Un pò come uno che arriva ed inizia a dire che la terra è rotonda, quando tutti la pensavano piatta. Uno che stravolge le gerarchie, che trova il modo di far gol ogni qual volta scende in campo. Non importa come: di piede, di testa, in mischia, di rapina, di prepotenza. Il ragazzo parla poco e segna. Ed adesso è lì, come una ragazza che avevi snobbato alle medie e che trovi gareggiare a Miss Universo qualche anno dopo. Una minaccia alle idee tattiche di Benitez, che non può ignorare lo stato di grazia del ragazzo. Uno stimolo per Higuain a ritrovare la brillantezza di cui il Napoli ha bisogno. Caro Rafa, inventati qualcosa. Con la Juventus non si può violare la grazia del gol che bacia il colombiano in questo periodo.

Dieci a chi avrà l'intelligenza di dare a questa vittoria il peso che merita. Il Parma è nave senza nocchiere in gran tempesta, ha subito 36 reti in 16 gare perdendone 13. Anche impegnandosi sarebbe stato davvero complicato non vincere una gara che ha visto i ducali opporre una resistenza davvero minima. Il ciuccio non è ancora guarito, le ferite bisogne curarle tutte in Qatar. "Onorare la maglia" ha dichiarato Maggio a fine gare in riferimento alla sfida alla Juve. Mai parole furono più appropriate.