Dal Milan in poi la svolta decisiva?

Nella 23esima giornata della Serie A 2013-2014, il Napoli stende il Milan 3-1 al San Paolo e interrompe l’astinenza di vittorie in campionato. Tanti sono i significati di questa vittoria.
10.02.2014 20:10 di  Vincenzo Perrella   vedi letture
Dal Milan in poi la svolta decisiva?
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E' stata una giornata di campionato in cui l'hanno fatta da padrone i "centimetri" di un fuorigioco sia per la Juve (come al solito, a favore, non visti ben due fuorigioco) a Verona, sia per la Roma (stavolta è stato visto l'offside di Gervinho, al contrario della gara col Napoli di Coppa Italia) nel derby.

Come volevasi dimostrare. Aumenta lo spessore dell’avversario, soprattutto sotto l’aspetto mediatico, e il Napoli torna a vincere. Per giunta in modo convincente. La prima vittoria del girone di ritorno, dopo 2 pareggi ed una sconfitta, doveva avere un sapore particolare. Del resto, battere il Milan sia all’andata che al ritorno è cosa rara nella storia del Napoli.  

Ma cosa emerge dal match del San Paolo? Intanto, nei 47 punti conquistati dagli azzurri, ben 27 sono stati conquistati contro squadre che vanno dalla 4° posizione alla 12esima (il Napoli ha giocato andata e ritorno solo col Milan). Dalla 13esima in giù (il Napoli ha giocato andata e ritorno solo con Atalanta, Bologna e Chievo), appena 20 punti sui 33 a disposizione. Abbiamo escluso Juve e Roma (anche perché si è perso con entrambe).

Insomma, il Napoli con le cosiddette “piccole” ha bruciato i punti che oggi lo terrebbero in corsa con la Juve. Per carità, non si possono vincere tutte le partite, ma il nostro riscontro serve solo a mostrare la carenza del Napoli di quest’anno: convinti di vincere a mani basse contro squadre di seconda e terza fascia, il Napoli non ci mette tutto l’ardore possibile. E spesso incorre nei suoi problemi difensivi, come si nota nei ben 40 gol presi finora (in tutte le competizioni). Nel 2014, solo la Lazio in Coppa Italia non ha fatto gol agli azzurri. In compenso il Napoli ha finora segnato ben 63 volte (47 in campionato, 10 in Champions e 6 in Coppa Italia). Il 3-0 col Verona, il 3-1 con l’Atalanta e il 3-1 col Milan dimostrano che se il Napoli non segna almeno tre gol, non vince (a parte l’1-0 con la Lazio). E’ un caso?

Eppure il Napoli è sempre lì, terzo in classifica, a +3 sulla Fiorentina, in semifinale di Coppa Italia, ai 16esimi di Europa League. Il club di De Laurentiis è quello che si è posizionato maggiormente tra le prime cinque del calcio italiano, negli ultimi 4 anni. Sta cercando di accorciare il più possibile le distanze dallo scudetto, sebbene nel calciomercato di ogni gennaio non dimostra questa volontà. Ma questo è un altro discorso.

Higuain è tornato al gol su azione in campionato. La sua doppietta col Milan (dopo quella di rigore col Torino e quella in Champions col Marsiglia) lo porta a 12 reti in campionato, 17 totali in stagione. Tra gol e assist, l’argentino è sempre decisivo.  

E dunque, mercoledì sera c’è il retour march con la Roma, da vincere assolutamente per non abbandonare il primo obiettivo stagionale. In otto giorni (Roma, Sassuolo e Swansea), il Napoli si gioca un’intera stagione, o quasi. La splendida vittoria col Milan e il ritrovato entusiasmo degli azzurri dovrebbero garantire un Napoli all’altezza della situazione. Il Napoli ha veramente svoltato? Fortunatamente non dovremo attendere molto per saperlo.