Cds - ADL è sempre ripartito: come quando prese Spalletti etichettato come 'perdente"

È stato un anno sabbatico, scrive il Corriere dello Sport per raccontare della stagione vissuta dal Napoli e della figura imprenditoriale di De Laurentiis.
06.04.2024 08:20 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Cds - ADL è sempre ripartito: come quando prese Spalletti etichettato come 'perdente"
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È stato un anno sabbatico, scrive il Corriere dello Sport per raccontare della stagione vissuta dal Napoli e della figura imprenditoriale di De Laurentiis. Di seguito uno stralcio: "E' arrivata una cocente disillusione, probabilmente l'annata più anonima di ADL. Lui, da sempre descritto come un cinico razionale, attento unicamente ai propri conti, è stato emotivamente travolto dalla vittoria e dalla conseguente ondata di popolarità. Al punto da aver prodotto danni al bilancio della propria azienda. De Laurentiis tutti gli errori commessi in questa balorda stagione li ha pagati due volte. Sul campo e nel conto economico.  

È il primo a volere un'inversione di tendenza. Ed è fisiologico che il giudizio su di lui sia sospeso. Perché in vent'anni, De Laurentiis il suo credito se l'è conquistato eccome. Non è solo la favoletta - peraltro vera - del Napoli rilevato in Serie C e portato allo scudetto. Ha creato un club e una squadra che da oltre un decennio sono ai vertici del calcio italiano e occupano stabilmente una solida seconda fascia in Europa.

È il motivo per cui ora Napoli, al di là dei fisiologici estremismi, vive una sensazione di grande attesa. Di sospensione. Ma la fiducia in De Laurentiis resiste, tra mugugni e finta indifferenza. L'uomo è sempre ripartito. Ogni volta che si è trovato sul baratro. Quando in Serie C il Napoli perse lo spareggio promozione con l'Avellino. Quando naufragò l'operazione Donadoni e si ritrovò nei bassifondi della classifica e scelse Mazzarri. Quando si affidò al duo di sconosciuti Sarri e Giuntoli per ritornare in Champions . E anche quando portò a Napoli Spalletti allora etichettato - anche dalle serie tv - come perdente e inadatto ad allenare i fuoriclasse. È il motivo per cui il prossimo sarà l'anno verità".