Il centrocampo svizzero: un orologio che di tanto in tanto perde qualche secondo

Inler, Dzemaili, Behrami: 3 calciatori importanti ed intelligenti ma tutta la triade sembra allontanarsi da Napoli
24.04.2014 16:00 di  Leonardo Ciccarelli  Twitter:    vedi letture
Il centrocampo svizzero: un orologio che di tanto in tanto perde qualche secondo
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Nel 1949 un film, la cui fotografia entra di diritto negli annali del cinema e che gli valse anche l’Oscar, decretò che “In Italia, per trent'anni sotto i Borgia ci furono guerre, terrore, omicidi, carneficine, ma vennero fuori Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera, non ci fu che amore fraterno, cinquecento anni di quieto vivere e di pace cos’è venuto fuori? L’orologio a cucù”. Questo film è Il terzo uomo, con Orson Wells e Aida Valli.


Dal dopoguerra ad oggi tante cose sono cambiate nel Paese del Non Intervento ed a Napoli, negli ultimi anni, ha regalato anche 3 calciatori coi fiocchi anche se spesso criticati: Blerim Dzemaili, Valon BehramiGokhan Inler.


Dzemaili è in azzurro dal 2011 ed ha subito mostrato doti e duttilità uniche. È in grado di agire da mediano, da regista ed anche da trequartista grazie a grandi tempi di inserimento ed ad un tiro poderoso che gli hanno permesso di segnare, ad oggi, ben 15 goal in maglia azzurra. Sono, di media, 5 all’anno, che per un centrocampista schierato quasi sempre davanti alla difesa e spesso fatto partire dalla panchina è un bottino niente male. Il culmine arriva con la tripletta, la prima in carriera, al Torino nello scorso anno ma anche in questa stagione, complice un ottimo avvio, è riuscito a segnare le sue 5 reti grazie ad ottime prestazioni, ma l’annata è in calare soprattutto da quando è arrivato Jorginho.


Discorso identico per Behrami. L’ex West Ham, arrivato a Napoli nel 2012 tra i mugugni generali si è imposto come uno dei migliori mediani di rottura intravisti alle falde del Vesuvio negli ultimi anni. Grinta, perspicacia, resistenza fisica, abnegazione e coraggio riescono a colmare anche delle lacune tattiche che spesso creano dei problemi alla retroguardia. Behrami è un combattente e con lui si può star certi che l’attaccante faticherà a trovare il varco. È un personaggio punk, estraneo alla massa partenopea fatta di bravi ragazzi della famiglia Mulino Bianco: Behrami segue l’NBA fino a notte fonda, cura minuziosamente il suo profilo Twitter e non le manda a dire a nessuno, che siano tifosi, compagni di squadra, giornalisti o procuratori.


Discorso diverso per Inler. Gokhan Inler è il ragazzo che tutti i padri vorrebbero come genero: è gentile, intelligente, pacato. Un professionista esemplare che per fare fiato si allena con Patrizio Oliva ed è talmente ossessionato dalla forma fisica da evitare perfino l’acqua gassata. La sua presentazione nel 2011 in pompa magna è ricordata da tutti ma il rapporto con Napoli non è mai sbocciato. I partenopei si aspettavano il famoso Gattuso dai piedi buoni ma Inler non è mai riuscito a ripetere le stagioni favolose di Udine. A sua discolpa bisogna dire che aveva due motorini che correvano al suo posto come Isla ed Asamoah e lo liberavano da grandi fatiche infatti da quando è arrivato Jorginho il suo rendimento è migliorato dopo lo sgravio di corsa e palleggio.


Com’è evidente tutto il terzetto soffre il modulo che prevede i due centrocampisti ma tutti e tre, da bravi svizzeri, sono sempre riusciti a cavarsela nelle situazioni difficili.


Dei tre svizzeri quello più vicino alla riconferma è proprio l’ex Udinese, l’unico che sembra aver tratto della positività dall’innesto di Jorginho. Dzemaili e Behrami pretendono più spazio e considerazione, pretendono un modulo a loro più congeniale ed allora il divorzio potrebbe essere la soluzione più giusta con la consapevolezza che servirà molto per trovare qualcuno che abbia le doti dei due partenti. Dopo il mondiale, un mondiale che pretende avere la diga napoletana tra i protagonisti, le quotazioni potrebbero vertiginosamente salire ed allora si potrà pensare a qualche grande colpo per sostituire chi ha portato avanti la carretta negli ultimi 3 anni.