Regaliamogli l’anno sabbatico, ma guai a darlo per spacciato…

16.10.2014 20:30 di  Marco Frattino  Twitter:    vedi letture
Regaliamogli l’anno sabbatico, ma guai a darlo per spacciato…
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

“C’è troppo stress, sono stanco. Lavoro da 13 anni senza sosta, potrei valutare l’anno sabbatico”. Queste le parole dietro le quali Walter Mazzarri si è nascosto negli ultimi mesi della sua esperienza napoletana, nella quale ha potuto completare il suo percorso di crescita come tecnico grazie ai vari talenti presenti nella rosa. Hamsik, Lavezzi e Cavani hanno fatto le fortune del mister di San Vincenzo, rimasto in azzurro nel 2011 dopo che la Juve decise di puntare su Conte, ma andato via due anni dopo appena si è presentata l’occasione di sedersi sulla panchina dell’Inter.

RIPOSO? MACCHE’… - Alla fine sappiamo tutti com’è andata, l’anno sabbatico ipotizzato da Mazzarri durò appena tre giorni: nell’arco di 72 ore, infatti, il tecnico lasciò il Napoli per accordarsi con l’Inter di Massimo Moratti che – nel frattempo – aveva silurato Stramaccioni nonostante tutte le rassicurazioni del caso. La storia, si sa, è ciclica e per questo si ripete: adesso è Mazzarri a rischiare un clamoroso allontanamento dall’Inter, l’attuale presidente Thohir prova a confermarlo sulla panchina nerazzurra ma la sua posizione è tutt’altro che salda. Il tecnico rischia il primo esonero in carriera e sa che non può fallire l’appuntamento contro il ’suo’ ex Napoli, dove De Laurentiis e i tifosi azzurri non gli hanno mai perdonato il modo in cui ha lasciato il San Paolo. Altri passi falsi potrebbero ’spingerlo’' verso il tanto invocato anno sabbatico, o quantomeno verso un’assenza dalle panchine di Serie A fino - almeno - al prossimo luglio.

SFIDA ADL-MAZZARRI - Di ritorno dagli States, il presidente del Napoli dovrebbe assistere dal vivo al big match di domenica sera. Sarà una buona occasione per coltivare i buoni rapporti che esistono da tempo con il club nerazzurro, ma soprattutto il match di San Siro segnerà il ritorno del patron in trasferta al seguito del Napoli. De Laurentiis vuole far sentire il proprio sostegno a Benitez e alla squadra, sulla sua strada potrebbe incontrare quel Mazzarri per il quale il presidente ha spesso utilizzato dichiarazioni al veleno (“Perché il mister non è rimasto in azzurro? Nel matrimonio si è in due, può convincere con i soldi una moglie a rimanere ma se ha deciso di andare a letto lo fa con un altro” oppure ”Benitez è monogamo come me”, con chiaro riferimento al predecessore dello spagnolo a Castel Volturno).

NAPOLI SPINGE PER IL COLPO DI GRAZIA - Basta l’ultima mazzata, restando in tema prettamente sportivo. Gli azzurri sognano di ripetere la prestazione del 2011 fatta a San Siro contro l’Inter di Ranieri, Mazzarri ne uscì trionfatore per 3-0 raccogliendo il plauso dei tifosi che – in piena nottata – accolsero gli azzurri a Capodichino. Il pubblico azzurro sogna una nuova prestazione simile da parte della squadra di Benitez, che anch’egli cercherà vendetta sul prato di San Siro nonostante la situazione tra le file azzurre non sia tanto migliore rispetto a quella di Appiano Gentile. I successi contro Sassuolo, Slovan Bratislava e Torino sono da prendere con le molle, un ko a Milano potrebbe infatti rigettare nello sconforto squadra e pubblico azzurro. Rafa lavora alacremente dopo i giorni di riposo a Liverpool, carico a mille dopo la visita a Castel Volturno con tanto di tweet (clicca qui per leggere) del presidente De Laurentiis, ben consapevole che non dovrà commettere l'errore di sottovalutare l'Inter nonostante i flop contro Cagliari e Fiorentina. Ma se fosse Mazzarri a dare una spallata a Benitez? Beh, a questo è meglio non pensarci…