Juve, intercettazioni Marotta-Gazzetta: “Trattatemi bene altrimenti mi arrabbio”. E l’articolo diventa di 10 righe

Ancora oscuri retroscena sull’inchiesta che ha coinvolto la Juventus per la cessione di biglietti dell’Allianz Stadium a soggetti legati alla ‘ndrangheta
16.10.2018 05:00 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Juve, intercettazioni Marotta-Gazzetta: “Trattatemi bene altrimenti mi arrabbio”. E l’articolo diventa di 10 righe
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ancora oscuri retroscena sull’inchiesta che ha coinvolto la Juventus per la cessione di biglietti dell’Allianz Stadium a soggetti legati alla ‘ndrangheta. Guido Ruotolo, sulle colonne de Il Napolista, ha svelato alcune intercettazioni tra l’ormai ex amministratore delegato bianconero Giuseppe Marotta e alcuni giornalisti de La Gazzetta dello Sport, risalenti ad agosto 2016, quando la Squadra Mobile della questura di Torino chiese di poter continuare a intercettare i vertici della Juventus nell’ambito delle indagini “tese a fare chiarezza sulle dinamiche che caratterizzano il rapporto tra la società calcistica, i gruppi ultras ed esponenti della criminalità organizzata di matrice ndranghetista”.

Nell’informativa della Squadra Mobile, si cita una telefonata tra Marotta, il direttore generale, e tal Claudio (presumibilmente Claudio Albanese, che cura i rapporti con la stampa della Juventus). Il dg viene a sapere che La Gazzetta dello Sport stava preparando un articolo di 50/60 righe sull’inchiesta. Successivamente, Marotta parla con un certo Matteo, che dovrebbe essere l’inviato della Rosea Matteo Dalla Vite, comunicandogli la sua arrabbiatura per un articolo già uscito (in cui la sua foto compariva vicino a quella di due soggetti arrestati) e chiedendo “di trattarlo bene altrimenti si arrabbia veramente”, perché “ha dato due biglietti omaggio a una persona, ha fatto fare un provino, quando di provini se ne fanno tremila in un anno”. Si lamenta con Matteo del fatto che "lo stanno trattando come il peggior nemico, che lo stanno sputtanando, che gli stanno facendo del male a lui e alla sua famiglia e che si comporterà di conseguenza”.

Lo sfogo del dirigente ottiene un risultato inaspettato: l’articolo diventa di appena 10 righe, senza foto, sottolineando nelle prime tre righe che Marotta “non è inquisito e lo ribadiranno nella maniera più indolore possibile”. Marotta ringrazia, ribadisce che lui cede “300 biglietti a partita” e che ne aveva solo ceduti due a una persona "presidente della Onlus Bianco-Nera, amico di Conte, amico dei giocatori, amico di tutti”, oltretutto “una persona incensurata vicino alle tifoserie che ha visto solo tre volte”.