Clamoroso: i club europei temono mancati pagamenti per i giocatori ceduti in Arabia

Concorrenza sleale o fondi quasi indispensabili per dare respiro alle casse di alcuni club? L'Arabia Saudita ha fatto irruzione sul mercato europeo in modo prepotente, portando via - a suon di milioni - stelle del presente, del passato e del futuro. Un concorrente che ovviamente spaventa le grandi società del Vecchio Continente: nessuno - o quasi - può garantire certi stipendi e certe cifre. L'Al-Hilal ha speso più di 350 milioni, l'Al-Ahli quasi 200, l'Al-Nassr 165.
È un tema scottante in Europa e ovviamente se n'è parlato anche nell'assemblea generale della Corte dei conti. Ieri, durante i vari momenti di discussione nei grandi saloni dell'Intercontinental Hotel di Berlino, è stata però sollevata un'altra questione importante: quella relativa alla formula dei pagamenti. Non sempre, infatti, i trasferimenti sono stati concordati in un'unica soluzione e qualcuno teme di rimetterci a causa di una normativa che non tutela abbastanza.
Qualora nelle prossime settimane (o nei prossimi mesi) si verificasse un caso di mancato pagamento, i club dovranno rivolgersi soprattutto alla FIFA per far valere i propri diritti; il garante è l'ECA, che svolgerà un ruolo centrale nella difesa dei club affiliati qualora si presentassero questi problemi. In fondo, però, questa possibilità sembra difficile da verificarsi: un mancato pagamento potrebbe portare infatti una cattiva pubblicità per il calcio saudita, dove l’immagine è essenziale.