30 anni fa si fece la Storia, e va celebrata! L’esempio del Barça spegne polemiche su tempi e modi

10.05.2017 08:51 di Mirko Calemme Twitter:    vedi letture
30 anni fa si fece la Storia, e va celebrata! L’esempio del Barça spegne polemiche su tempi e modi
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Trent’anni fa Napoli impazziva di gioia celebrando il suo agognato primo scudetto. Il pareggio contro la Fiorentina, con i gol di Carnevale e Baggio, diede vita a una festa indimenticabile, che chi ha avuto la fortuna di vivere ha rinfacciato perfino ai morti del cimitero con l’indimenticabile striscione “che ve site perso!”.

Un pezzo di Storia del calcio mondiale e un pezzo di Storia della città, un leggendario trionfo che va al di là dello sport e al di là di Napoli: in quella squadra militava Diego Armando Maradona, il più forte calciatore di ogni tempo, che abbandonò Barcellona per abbracciare il popolo più diseredato del calcio, povero come quello della sua Villa Fiorito, e lo rese l’oasi di successi più bella del mondo durante sette anni.

Giusto, sacrosanto ricordare un giorno che ha segnato un prima e un dopo nella storia del ‘fútbol’. Eppure, leggendo i social, ascoltando i pareri dei tifosi per le strade della città, c’è chi ha storto il naso. Possiamo tranquillamente affermare che il tifo partenopeo ha espresso due fazioni in questi giorni.

C’è chi è indignato con la SSC Napoli, che ha deciso di organizzare una giornata celebrativa per il trentennale soltanto a luglio e chi, al contrario, reputa da ‘provinciali’ il ricordo di un trionfo così lontano, invocando il dovere di concentrarsi sul futuro, più che sul passato. Ognuno porta un pezzo di verità, così come chi invece è soddisfatto di come stiano andando le cose. Ma, nella fattispecie, ci sembra giusto provare a fare qualche chiarimento.

Innanzitutto, c’è una differenza enorme tra ‘celebrare’ e ‘festeggiare’. A Napoli non ci saranno caroselli né oggi, né a luglio. La città ricorderà i suoi campioni con l’affetto ed il dovuto rispetto. Tanti ex azzurri, oggi, hanno preso parte a un’iniziativa che li porterà ad essere ricevuti in Comune dal sindaco De Magistris, per poi passare ad una ‘sfilata’ sul prato del San Paolo e un match amichevole che si terrà a Casoria.

La SSC Napoli non ha preso parte all’organizzazione dell’evento, ma, parallelamente, sta lavorando ad una grande giornata di festa per luglio. Come preannunciato dallo stesso De Magistris nei mesi scorsi, e reso ufficiale dal club partenopeo lunedì, l’idea è quella di celebrare l’anniversario con Diego Armando Maradona, che per l’occasione riceverà anche una cittadinanza onoraria che, di fatto, ha sempre avuto. Il Pibe de Oro giocherà sul prato del San Paolo con gli azzurri di oggi e quelli che, con lui, cucirono il primo tricolore sul petto dei napoletani.

Era meglio non organizzare nulla “guardando al futuro”, o bisognava tassativamente farlo proprio il 10 maggio, rispettando la data che la Storia ha voluto? Oggettivamente, immaginare un coinvolgimento pieno della SSC Napoli oggi, a pochi giorni da una sfida decisiva per la sua stagione, era complesso. Immaginate i titoli in caso di passo falso a Torino: “Napoli festeggia il passato, e perde la Champions”. Sarà bello, invece, dedicare una giornata senza alcuna pressione a un anniversario così importante prima della partenza per il ritiro di Dimaro. Inaugurando, di fatto, la nuova annata con un incontro che sarà indimenticabile.

In questo senso, c’è un precedente importante da tenere in considerazione, che coinvolge il Barcellona. Nel 2012, i catalani celebrarono il ventesimo anniversario della loro prima Champions League, avvenimento senza dubbio paragonabile al primo scudetto napoletano. Sapete quando lo fecero? Il 21 agosto, nel giorno del trofeo Gamper, organizzato per l’occasione proprio contro la Sampdoria, rivale nella storica finale del 1992. I calciatori del ‘Dream Team’ iberico pranzarono con i dirigenti dei due club e, al Camp Nou, ricevettero l’applauso dei tifosi e l’abbraccio dei calciatori attuali, allenati dal compianto Tito Vilanova (qui il link dal sito ufficiale dei blaugrana che annunciò l’omaggio).

Una modalità molto simile a quella che ha scelto il Napoli, quindi. E se il Barcellona, club che sul rispetto della sua Storia può dare lezioni al mondo intero, decise di muoversi in questo modo, possiamo affermare che, in fondo, l’idea di De Magistris e De Laurentiis non sia poi da buttare. In attesa di rivedere Diego palleggiare sul prato del San Paolo, insieme ad Hamsik, Bruscolotti, Mertens, Bagni e i condottieri partenopei di ieri, e di oggi...