Al via il Mondiale del fallimento italiano: Insigne ed una ferita lunga quattro anni

14.06.2018 16:49 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
Al via il Mondiale del fallimento italiano: Insigne ed una ferita lunga quattro anni
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ci siamo. Inizia il lungo Mondiale dei rimpianti, con l’Italia costretta a guardare da lontana la più grande manifestazione calcistica. Le scellerate scelte di Giampiero Ventura tornano incredibilmente attuali nella giornata che vede partire la competizione con la sfida tra Russia ed Arabia Saudita. Una delusione cocente, una macchia indelebile in un sistema che da troppo tempo paga la mancanza di lungimiranza ed è spesso schiavo dei poteri forti. A distanza di mesi ci si ritrova, così, a dover rimuginare sulla scandalosa gestione del doppio confronto con la Svezia.

'Mi ha detto di giocare al centro, sì’’. Così parlava un esterrefatto Lorenzo Insigne quando Ventura lo mandava allo sbaraglio nella trasferta svedese, piazzandolo a centrocampo come fosse un cagnaccio senza tecnica. Una gestione insensata che ha aperto molti dubbi, al punto da far nascere il sospetto, diventato sempre più fondato dopo le dichiarazioni di Ventura, di una sorta di veto posto dal blocco Juve sull’attaccante del Napoli. Mortificare così l’uomo di maggiore talento ha portato l’Italia ad un fallimento difficile da spiegare e che racconta alla perfezione le incongruenze di un nostro calcio che ha mostrato, anche nella lotta Juventus-Napoli dell’ultimo campionato, la sua capacità di innovarsi.

Momento di riflessione. La kermesse in Russia dovrebbe essere uno stimolo per l’intero movimento, per dare il via ad una profonda rivoluzione del sistema. A partire dalla gestione degli arbitri, con un campionato macchiato e falsato da errori che andranno nel dimenticatoio e che invece dovrebbero spingere tutti verso una analisi sincera del fenomeno della sudditanza psicologica. Per finire con un settore giovanile sempre più martirizzato e falcidiato dalla mancanza di investimenti e dalla smodata passione per i calciatori esteri, che costano meno e che comportano meno problemi. Un quadro piuttosto desolante, nel quale il talento di Lorenzo Insigne dovrebbe rappresentare una luce di speranza, nonostante una grande fetta della stampa ha sempre trovato il modo di attaccarlo e di confinarlo a protagonista marginale nelle gare di qualificazione. Con il risultato disastroso che oggi ci troviamo ad osservare con una tristezza infinita…