Il Servo di Agnelli sotto il fuoco Juve: ADL ed un grande bufala da chiarire

12.05.2018 19:16 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
Il Servo di Agnelli sotto il fuoco Juve: ADL ed un grande bufala da chiarire
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

(di Arturo Minervini) - Da dove nasce un’idea sbagliata? Come si crea? Nelle mani di chi viene forgiata e poi spacciata come fosse verità? È un tempo difficile per l’informazione, che deve combattere la sua nemica di sempre: quella disinformazione che viaggia sul web ad una velocità forsennata. Una fake news non è difficile da fabbricare: si prende un argomento caldo del momento, si sfrutta il vento che soffia da una parte dell’opinione pubblica e ci si ricama sopra una bella storia che possa diventare virale in pochi minuti. Sono i rischi dell’informazione del nuovo millennio, quella che si divide tra fonti di informazione che provano a diffondere il vero e quella che invece si interessano di diffondere tutto, senza verificare la veridicità delle notizie che va a lanciare nell’immensa rete.

Scomodiamo per un secondo un film che racconta alla perfezione come funziona ‘Il quarto potere’, quello dei mass-media con una frase rubata al capolavoro di Orson Welles: “Lei si preoccupa di quello che pensa la gente? Su questo argomento posso illuminarla, io sono un'autorità su come far pensare la gente”. Esatto, c’è una parte di stampa che prova a far entrare alcune idee nella gente con un martellamento costante. Il discorso investe le dichiarazioni rilasciate la scorsa settimana da Aurelio De Laurentiis, che aveva discusso del momento caldo con diverse testate ed alcune televisioni. Cosa accade? Che arrivano delle anteprime, frammenti del pensiero del patron che vengono diffusi in maniera probabilmente errata. Da quelle prime parole sembrerebbe che De Laurentiis accetti tacitamente i torti arbitrali, indicando Maurizio Sarri come unico responsabile del mancato scudetto. FALSO. FALSISSIMO. 

Basterebbe infatti guardare le dichiarazioni del presidente nel loro complesso, per capire quanto il presidente del Napoli abbia individuato negli arbitri il motivo principale del mancato trionfo. Ha parlato di poteri forti, ha tirato in ballo il triste ricordo di calciapoli, ha rivendicato la possibilità di ritenere proprio questo scudetto per i 6-8 che sono stati in qualche modo tolti al Napoli o regalati alla Juve con favori o omissioni. 

“E anche tu sei un servo del palazzo, de Laurentiis togliti dal cazzo”. Recitava così uno striscione esposto in Curva A durante la sfida con il Torino. Risultato evidente di un grande equivoco mediatico generato sull’interpretazione delle dichiarazioni post-Firenze del patron. Non a caso in queste ultime ore dall’ambiente Juve sono arrivate pesanti accuse da parte del Palazzo nei confronti di De Laurentiis, con Nicchi che si auspicava l’intervento (per sua somma delusione non arrivato) della Procura Federale.

"Può dire ciò che vuole, ma serve più equilibrio. I bambini ci guardano…”. Anche Massimiliano Allegri, dopo tutta la stampa filo-bianconera, ha voluto commentare l’Aurelio Pensiero in questo modo, proprio lui che aveva litigato in diretta con Mario Sconcerti dopo aver vinto la Coppa Italia. In quel caso, evidentemente, i bambini non erano collegati. Per dovere di cronaca, dunque, giusto riportare le cose nella loro reale composizione. De Laurentiis non solo non si è schierato con la Juve, ma attaccato il sistema e la stessa Juve in maniera chiara e diretta. Siamo sicuri che ci saranno altri episodi di questa guerra sportiva, che dovrebbe chiamare l’ambiente Napoli alla compattezza, come accade contro un nemico che può contare su più unità e su tante voci che possono indirizzare l’opinione pubblica. Noi, per favore, non facciamoci del male…