Rizzoli-Gravina-Nicchi, un mese fa in coro: "Arbitri obbligati a stop razzismo, al secondo annuncio tutti al centro. Al terzo negli spogliatoi e poi si decide per ordine pubblico"

Appena un mese fa le cose sembravano molto diverse.
28.12.2018 23:43 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Rizzoli-Gravina-Nicchi, un mese fa in coro: "Arbitri obbligati a stop razzismo, al secondo annuncio tutti al centro. Al terzo negli spogliatoi e poi si decide per ordine pubblico"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

In merito alla mancata interruzione di Inter-Napoli, sono arrivati i complimenti all'arbitro Mazzoleni da parte di tutti i vertici del calcio italiano e del ministro Salvini. Altri hanno sottolineato che la decisione spetta al responsabile dell'ordine pubblico, ma appena un mese fa le cose sembravano molto diverse e gli stessi protagonisti spiegarono una procedura diversa che prevede l'attenzione all'ordine pubblico solo al momento di decidere se sospendere definitivamente la gara al terzo passaggio. Vi riproponiamo alcune dichiarazioni dal nostro archivio:

Nicola Rizzoli, designatore arbitrale, 28 novembre (Radio Rai): "Interruzione per cori? Con Gravina ci siamo confrontati dicendo che c'è già una procedura ufficiale che richiama ai problemi di razzismo o di razzismo territoriale. Bisogna fare un annuncio, e qualora continuino, un altro annuncio con tutte le squadre a centrocampo, poi si interrompe la sfida e si finisce negli spogliatoi con il responsabile dell'ordine pubblico che interviene decidendo se sospendere o meno la partita stessa. L'arbitro deve andare avanti con le regole che ho elencato prima, quando si rientra negli spogliatoi non decide più l'arbitro. Il direttore di gara, quando sente i cori, deve immediatamente interrompere la gara e proseguire secondo le regole. Non è una questione di discrezione, è un obbligo per il direttore di gara. L'arbitro, se riceve una comunicazione in campo, deve prestare orecchio e in caso ascolti questo tipo di cori, deve interrompere subito la sfida".

Presidente federale Gravina, 27 novembre (fonte Gazzetta dello Sport): "Ne ho parlato sabato sera con il presidente dell’Aia, Nicchi, e il designatore di A, Rizzoli invitandoli all’applicazione rigida del protocollo previsto. C’è il primo annuncio, al secondo si riuniscono le squadre a centrocampo. Se si continua (con i cori, ndr) si va nello spogliatoio e poi si annuncia che la partita è stata sospesa. Noi denunciamo ma poi non è facile far uscire migliaia di persone dallo stadio. Dopo la sospensione della partita, poi, il problema è del funzionario di pubblica sicurezza". 

Marcello Nicchi, presidente Aia, 27 novembre (fonte Ansa): "Ha detto benissimo Rizzoli, la norma c'è ed è chiara. Oggi si è parlato anche dei cori, ma qui il punto è che non bisogna limitarsi a fare nuove norme o inasprire quelle esistenti. Bisogna applicarle, cosa più difficoltosa. Sull'applicazione delle norme in Italia ci sarebbero parecchie considerazioni da fare perché molte volte le cose succedono anche perché non si applicano le norme".