Sta nascendo l'ancelottisimo: un Napoli camaleontico con tre "sistemi vincenti"

16.09.2018 19:03 di Dario De Martino Twitter:    vedi letture
Sta nascendo l'ancelottisimo: un Napoli camaleontico con tre "sistemi vincenti"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

(di Dario De Martino) Non è ancora il Napoli di Ancelotti, ma inizia sempre più ad esserlo. Un Napoli camaleontico che sa cambiare sistema di gioco anche in corsa. Un Napoli non "scientifico" con pochi uomini di fiducia e un meccanisimo quasi perfetto come quello di Sarri, ma una squadra che vuole adattarsi alle varie partite utilizzando la varietà della risorse a disposizione. I moduli, freddi numeri che non piacciano agli allenatori, sono uno strumento valido per capire quanto questa squadra sappia cambiar pelle. Si è partiti con il 4-3-3 sarriano, che però è diventato a partita in corso un 4-2-3-1 quando bisognava rimontare (sempre nelle prime tre partite).

ANCELOTTI DIXIT. Ieri Ancelotti ha proposto sin dall'inizio anche un altro sistema, già provato a gara in corso nelle precedenti partite: il più classico 4-4-2. Un modulo a cui Carletto è particolarmente affezionato. Ai tempi del Parma rinunciò a Roberto Baggio e sacrificò Gianfranco Zola pur di giocare con il suo sistema di gioco. Lo rivelò lui stesso in un'intervista qualche anno fa: "Prima ero fissato su una certa filosofia, sono stato molto influenzato da Sacchi e ho pensato che la sua versione del 4-4-2 era la formula vincente. Quando ero a Parma, il club ha raggiunto un accordo con Roberto Baggio. Ho posto il mio veto sull’operazione perché non si adattava il mio sistema. Oggi, mi rendo conto non c’è alcuna una formula vincente, ce ne sono molte. Oggi, se il club mi ha comprasse un Roberto Baggio, fidati di me, mi piacerebbe trovargli lo spazio nel mio undici di partenza". Ed allora ci si sono molte formule vincenti, e Ancelotti le sta sperimentando per il suo Napoli. E nel cantiere Napoli c'è anche il 4-4-2, ma non solo. 

4-4-2. Ieri il tecnico azzurro ha proposto una squadra con due punte leggere, Insigne e Mertens. Un qualcosa che si è visto raramente nelle sue squadre. Tant'è che nella ripresa si è affidato Milik, che ha poi risolto la partita con un assist per Insigne. Il ruolo del centravanti polacco sarà fondamentale nella squadra di Ancelotti che ha sempre puntato su un centravanti fisico e tecnico nella sua storia. Al fianco della punta ecco Insigne che alla prima uscita da seconda punta ha dimostrato di saper interpretare più che bene il nuovo ruolo. Sarri all'inizio della sua avventura a Napoli lo provò come trequartista nel suo 4-3-1-2 ma le cose non andarono benissimo e non certo solo per responsabilità di Insigne. Ora, però, Lorenzo è più maturo e sembra pronto, se alla squadra è utile, a potersi spostare da quell'ala sinistra che tanto ama. Fa più fatica a trovare i giusti spazi e i giusti movimenti Dries Mertens, che predilige avere più spazio da coprire da solo. Ma il belga è uno che ha già dimostrato grandi capacità di attamento e saprà ritagliarsi il suo spazio. Ai fianchi delle due punte agiscono Callejon e Zielinski con ruoli diversi. Lo spagnolo ha arretrato un po' la sua posizione, ma continua a cavalcare tutta la fascia come sempre. Alle sue spalle c'è Hysaj che in fase di spinta è poco propositivo. Così Callejon ha il compito di coprire l'esterno destro, non disdegnando qualche taglio al centro dei suoi. Dall'altro lato Zielinski, che non è un esterno naturale, interpreta il ruolo a modo suo. Su quel lato Mario Rui, e in prospettiva Ghoulam quando rientrerà, spingono tantissimo. E così Piotr ha libertà di accentrarsi e spesso di allinearsi alle due punte per fornire ancora più imprevedibilità all'attacco azzurro. In mezzo c'è il solito Allan che vale per tre. In questo sistema, ma anche nel 4-2-3-1, il suo dinamismo è fondamentale. Ad Hamsik restano i compiti di regia, ma come fu per Jorginho con Benitez, per giocatori più tecnici e meno di corsa, la mediana a due non è semplice da gestire. In questo sistema potrebbero, perciò rivelarsi utilissimi giocatori come Rog, che abbina una discreta tecnica a tantissima corsa, e come Diawara, in un centrocampo più fisico. Potrebbe fare più fatica, invece, uno come Fabiàn Ruiz. 

4-2-3-1. Altro modulo possibile è il sistema che piaceva a Benitez. Come detto, in una mediana a due, è fondamentale Allan e gente come Diawara e Rog potrebbero rivelarsi più utili di un Hamsik e o di un Fabiàn Ruiz. Lo spagnolo, però, in questo modulo potrebbe essere utilizzato anche come trequartista, anche se scalzare Zielinki, che anche in quel ruolo può fare la sua figura, non sarà facile. Un posto, quello da centrale dietro la punta, in cui Ancelotti può contare anche su Mertens e Verdi. La realtà è che con questo sistema, Carletto ha solo l'imbarazzo della scelta perchè i trequartisti che sappiano giocare in due o tre ruoli del 4-2-3-1 non mancano. Callejon, Ounas ma pure Verdi sulla destra. Insigne, Zielinski e lo stesso Mertens sulla sinistra. Questi ultimi due, ma anche Fabiàn e Verdi, possono essere anche i trequartisti della squadra. 

4-3-3. Non sarà abbandonato, però, nemmeno il caro-vecchio 4-3-3. Questo potrebbe essere il modulo in cui Hamsik può dare il meglio con le nuovi vesti da regista su cui Ancelotti insisterà. Anche perchè il centrocampo a tre dà sicuramente più stabilità che una mediana a due che, se non si hanno i giocatori giusti nella zona nevralgica del campo, può essere rischiosa. Benitez docet. Il 4-3-3, perciò , resterà un sistema consolidato su cui Ancelotti può contare. A centrocampo la mezzala sinistra resterà quella dell'imprevedibilità, con la tecnica di Zielinski, Fabiàn e perchè no, anche Hamsik con Diawara al centro. La mezzala destra è di Allan, ma se Ancelotti vorrà più tecnica può contare su Rog e anche su Zielu che anche da quel lato sa giocarci. In avanti è il sistema perfetto per Mertens, che lì può tornare ad avere gli spazi che predilige e con cui si è consacrato con Sarri. Ma anche Insigne e Callejon, come Verdi e Ounas, avrebbero ancora più spazio per mostrare il loro estro. 

CANTIERE APERTO. Insomma, il cantiere Napoli è aperto e cerca il suo sistema vincente. O forse no. Perchè "non c’è alcuna una formula vincente, ce ne sono molte". Carletto dixit.