Venerato a TN: "Tre acquisti importanti, ma non cambierà la politica economica. Darmian, disturbo alla Juve. Sarri via perché crede che secondo posto sia il massimo, per Ancelotti una scelta di vita"

08.06.2018 09:10 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Venerato a TN: "Tre acquisti importanti, ma non cambierà la politica economica. Darmian, disturbo alla Juve. Sarri via perché crede che secondo posto sia il massimo, per Ancelotti una scelta di vita"

 Si parte dal recente passato, Maurizio Sarri, per arrivare al presente e al prossimo futuro, Carlo Ancelotti. Così si articola il ragionamento di Ciro Venerato, giornalista ed esperto di calciomercato della Rai, ai microfoni di Tuttonapoli: "Molti addetti ai lavori si sono lasciati troppo spesso alle spalle Sarri. Credo che sia giusto ricordare cosa ha realizzato Sarri. Non credo che per Ancelotti sarà facilissimo ripetere i risultati che ha fatto Sarri, considerando il fatturato del Napoli e il tipo di politica economica del club azzurro che non cambierà col nuovo allenatore. Appena ufficializzato Ancelotti, c'è chi ha sparato nomi improbabili, pensando che con l'arrivo di un tecnico come Ancelotti, De Laurentiis avesse cambiato politica. Invece non è così. E' Ancelotti che ha voluto un passo indietro, tornando alle origini. Non vuol essere più l'Ancelotti delle campagne milionarie degli top club, ma tornare ad essere il "maestro di calcio" degli anni di Parma e Reggio Emilia. Nei top club ha fatto il gestore, il manager. Ora dovrà tornare a fare il maestro di calcio e lo sa fare, è "figlio" di Arrigo Sacchi così come Sarri. Sono stato felice di sentire dal coach di basket Bucchi che Ancelotti è felice di questa scelta di vita, in una città in cui adora e in  cui si ambienterà sicuramente bene. D'altronde, se non fosse stato così, e De Laurentiis fosse stato pronto ad acquistare campioni, Sarri non sarebbe andato via. Il tecnico ha scelto di lasciare perchè era convinto che con il fatturato e la politica economica del Napoli non si potesse fare più del secondo posto. La stessa scelta che fece Mazzarri, che oggettivamente poi ha avuto ragione perchè più del secondo posto non ha fatto. E ad oggi la penso come Sarri, credo che il secondo posto sia il massimo che questa società possa permettersi, anche perchè ci saranno anche Roma e Inter, e perchè cambiare è sempre un incognita. Non solo è cambiato l'allenatore, ma cambieranno anche molti interpreti. Penso a Reina, ma soprattutto a Jorginho e Hamsik. Non credo che ce ne saranno altri, forse solo uno. Non mi aspetto un esodo. Quello che potrebbe essere più a rischio è Callejon, ma anche per lui penso che ci siano più possibilità che resti piuttosto che vada via". 

Su futuro di Sarri: "Le critiche di De Laurentiis e di altri sono ingenerose. Lascia a Napoli una rosa con giocatori che hanno triplicato o quadriplicato il loro valore. Ma soprattutto lascia in eredità un gioco che ha fatto parlare il mondo. La Juve, pur vincendo lo scudetto, non ha avuto i titoli e i riconoscimenti che ha avuto Sarri dalla stampa estera. Avrà sicuramente un futuro importante. Tant'è che il Real ci sta pensando perchè negli ambienti dei blancos tengono in grande considerazione quello che dice Arrigo Sacchi, che ha sempre esaltato Sarri. Per il tecnico toscano, però, credo che una squadra come il Tottenham sia più adatta rispetto al Real Madrid, dove cercano un gestore più che un allenatore che punti sul gioco. Comunque, o adesso tra Real Madrid e Tottenham o tra qualche mese, o il prossimo anno, non cambia nulla. Sarri troverà comunque sicuramente una grande squadra, o in Italia o all'estero. In Italia? Sì, se il Milan, la Roma o l'Inter non dovessero andare bene, sia a campionato in corso o l'anno prossimo, il primo nome a cui penserebbero sarebbe Sarri. Per quanto riguarda il Napoli, condivido il pensiero di Antonio Corbo: non credo che sia una grande idea non rescindere il contratto di Sarri, anche per Ancelotti. Se gli azzurri non partissero benissimo con Ancelotti, i tifosi chiederebbero il ritorno di Sarri se fosse ancora sotto contratto. E' accaduto anche a Sarri: dopo le prime partite andate male, molti chiedevano il ritorno di Mazzari che in quel momento era libero".

Sulla campagna acquisti del Napoli: "Se gli azzurri riescono a vendere bene Hamsik e Jorginho, portando a casa 80-90 milioni, con quei soldi il Napoli può fare una campagna acquisti importante. Mi aspetto un portiere importante, un terzino destro e un centrocampista importante. Per quanto riguarda il terzino, il Napoli sta valutando profili importanti come Darmian, anche se resterà Hysaj. Con Darmian gli azzurri sono andati a rompere le scatole alla Juventus. Il calciatore preferirebbe i bianconeri ed ha un accordo, ma la Juventus comunque ora dovrà almeno pareggiare l'offerta di 18 milioni del Napoli, visto che era ferma a 13". 

Su Verdi: "E' un ottimo giocatore. Non so se diventerà un top-player, che in quel ruolo credo che possa diventare Chiesa. L'esterno viola è un campione che studia da fuoriclasse. Poi ci sono profili interessanti, come Verdi, che studiano per diventare campioni. Secondo me, più che da trequartista, il meglio lo dà da esterno in un 4-3-3. Con lui, Callejon, Insigne e Younes se ha messo la testa a posto, il reparto delle ali è ora di buon livello".

Sull'addio di Hamsik: "Dopo undici anni farà male vederlo andare via. C'è però un discorso pratico. In quella zona del campo il Napoli ha Zielinski, che rappresenta il futuro, mentre Marek già rappresenta un po' il passato. Il discorso "sentimentale", però, non va messo in secondo piano. Hamsik e Maggio resteranno per sempre nel cuore dei napoletani. Persone meravigliose, professionisti esemplari, che hanno dimostrato che anche in una piazza calda e tentacolare come Napoli si può essere grandi professionisti senza far casini e frequentare gente strana. Mi vanto di aver sempre difeso Hamsik, anche nelle giornate di scarsa vena era tatticamente fondamentale".

Su Jorginho: "Credo che senza il gioco di Sarri non sia molto funzionale. Per questo fa bene ad andare da Guardiola, anche se deve imparare a tenere l'elevato ritmo della Premier".