IL 2016 azzurro di... Maurizio De Giovanni: "Ancora lontani dalla Juve. Indimenticabile l'andata col Benfica"

"Considerando che questa seconda parte dell'anno è stata in linea con la prima, terminata con l'ottimo secondo posto, non si può che parlare di un'annata soddisfacente"
01.01.2017 14:45 di Jacopo Ottenga   vedi letture

"Considerando che questa seconda parte dell'anno è stata in linea con la prima, terminata con l'ottimo secondo posto, non si può che parlare di un'annata soddisfacente". Il noto scrittore Maurizio De Giovanni, grande tifoso del Napoli, ha analizzato ai nostri microfoni il 2016 azzurro esprimendo il suo personale ed autorevole giudizio: "Non c’è dubbio che per stilare un bilancio sia necessario partire da quelli che sono oggi come oggi gli obiettivi reali del Napoli. Credo sia evidente che in questa fase il raggiungimento del piazzamento in Champions sia il massimo che si possa desiderare purtroppo. I fatti dimostrano come, nonostante lo splendido lavoro svolto ai massimi livelli di professionalità da società, scouting, staff medico e soprattutto tecnico, non si riesca a produrre nulla che sia interno ai dieci punti di distacco dalla prima classificata. Non dimentichiamoci che il 2016 si è aperto con il Napoli campione d’inverno, titolo che 9 volte su 10 poi ha portato allo Scudetto, e se gli azzurri non sono riusciti a vincere il campionato è perché lo scorso gennaio non si è avuta la forza di incrementare la rosa come sarebbe stato necessario fare. Sono stati acquistati Grassi e Regini che in due hanno totalizzato 10 minuti, un mercato di riparazione senza dubbio fallimentare. Il Napoli aveva bisogno di centrocampisti perrchè David Lopez, che era ed è un giocatore men che mediocre, rappresentava l’unica riserva per tutti e tre i titolari. Dato il primo posto per il momento irraggiungibile, agli azzurri restano due possibilità per accedere alla Champions. Il terzo posto abbiamo visto a Bilbao come non sia sufficiente, anche alla Roma di quest’anno non è stato sufficiente, dunque il Napoli deve puntare al secondo posto. In quest’ottica dobbiamo essere felicissimi dell’andamento e della chiusura del campionato 2015/2016, così come dobbiamo essere sostanzialmente felici dell’attuale andamento del Napoli, perché, ad onta di alcune problematiche derivanti ancora una volta dal fatto che il Napoli non sia riuscito a completare adeguatamente la rosa, pagate tra l’altro a carissimo prezzo dato che Milik si è infortunato ma avrebbe potuto benissimo avere problemi di inserimento e non si può affrontare un campionato con ambizioni di vertice con un’unica punta centrale di 22 anni, siamo pienamente in corsa per il secondo posto.

Di cosa avrebbe bisogno questo Napoli per colmare quel gap che continua a dividerlo dalla prima della classe? Ripeto, il bilancio non può che essere soddisfacente, il secondo posto rappresenta al momento il miglior risultato possibile. Certo il tifoso vorrebbe altre ambizioni, ad esempiio quest'estate avrebbe voluto vedere arrivare a Castelvolturno affianco a Diawara, Rog e Zielinski, giocatori di livello mondiale, già pronti. Penso a Icardi, a Cavani, gicoatori che avrebbero garantito in ruoli fondamentali una legittimazione delle ambizioni di vertice. Il Napoli invece ha preso giocatori di prospettiva, validi, validissimi, veri campioni, ma nel futuro, sarà necessario aspettare, e col tempo subentrerà un’altra problematica: i giocatori a fine corsa. Stiamo vedendo che Reina comincia a mostrare la corda, lo stesso Albiol comincia a mancare per infortuni, si capisce che non saranno del progetto Napoli nei prossimi anni, e sono tutti giocatori importanti che dovranno essere in qualche modo sostituiti.

Chiudiamo con i singoli momenti del 2016: qual è la partita che ricorda con maggiore piacere? La partita col Benfica a Napoli credo sia senz'altro indimenticabile. Il Napoli si è confrontato con una squadra che è tra le prime d’Europa, ha vinto, stravinto, salvo poi incappare nella solita breve amnesia di fine partita. Il Napoli purtroppo ha questi momenti, errori che fanno a buon diritto arrabbiare Sarri e mettono in agitazione noi tifosi, però quella partita direi che è stata senz’altro la partita in cui il Napoli ha mostrato meglio tutta la sua forza.

E invece un momento spiacevole? In negativo non posso non citare il secondo gol con cui abbiamo perso a Torino a fine ottobre. Anche perché è stato simbolico, abbiamo purtroppo avuto modo di constatare sulla nostra pelle il motivo per cui quel giocatore costa tanti soldi: è in grado semplicemente di variare l'andamento di una gara in qualsiasi momento".