Venerato a TN: "Bentornata Champions! Il fuoriclasse azzurro è Sarri, lo dimostrano Insigne e Mertens"

Le sue parole
12.09.2017 11:30 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Venerato a TN: "Bentornata Champions! Il fuoriclasse azzurro è Sarri, lo dimostrano Insigne e Mertens"
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© foto di Federico De Luca

Ciro Venerato, giornalista di Rai Sport, ha parlato cosi alla viglilia della sfida di Champions League tra Napoli e Shakhtar Donetsk: "Bentornata Champions. Napoli ti adora e un po’ ti sogna da 20 anni. Dal Real al Real: tutto iniziò con i padroni del torneo, ai tempi di sua maestà Diego, fino ai giorni nostri. Sempre il san paolo teatro della delusione: groggy sotto i colpi dello scafato e scaltro Ramos.

Bentornata Champions: hai cambiato nome ma resti sempre la più bella. Io, come tanti altri della mia generazione, ti ho conosciuta quando eri nota come coppa dei campioni. Più semplice e meno ricca. C’era solo mamma rai. Poi arrivò il biscione e successivamente le pay tv.  C’ero il 30 settembre 1987. Biglietto di curva, sottratto alla massa grazie al mio abbonamento: consentiva la prelazione dei tagliandi europei. Stadio strapieno già ore prima. Lunghe code smaltite in compagnia della solita e consueta combriccola made in torre del greco. Il povero Rino bisbiglia, scomparso prematuramente, riusciva a tenerci desti con le sue battute. Tra i tanti che partivano in circum da torre anche un insospettabile personaggio: Stefano ceci. era un soldo di cacio dal grande cuore azzurro. Anni dopo è diventato l’agente di Diego Armando. Lo merita più di tutti: fidatevi.

Quei 44 minuti disputati contro il Real sono stati in assoluto i più belli degli anni maradoniani (le ho viste quasi tutte grazie alla bonta’ del povero Angelo Aliani. Pagavo a rate le trasferte che lui sapientemente organizzava col suo club). Prima del goal del buitre e poco dopo l’acuto di Francini ( realizzato dopo solo 9 minuti) il ciuccio cinse d’assedio gli spagnoli, sprecando palle goal in quantità industriale: beffato sul più bello.

Deja vu a Fuorigrotta, il 7 marzo 2017.  Mertens prima del buio cosmico.

Ed ora ci risiamo. Pronti per una nuova intrigante avventura. Notti magiche inseguendo goal, parafrasando Bennato e Nannini. Sperando finisca meglio stavolta. Questo Napoli merita di dire la sua in Europa. Tutto il calcio che conta sbava per la qualità di gioco creata dal demiurgo Sarri. Dopo Sacchi e Guardiola tocca al compagno Maurizio meritarsi i peana della critica internazionale. Ricordando che rispetto ai 2 colleghi non allena il Milan berlusconiano e il Barcellona di mister messi. Con tutto il rispetto dovuto a chi scende in campo, il fuoriclasse azzurro stavolta è l’allenatore.

Insigne senza Sarri non ruba l’occhio. Mertens ha svoltato solo con lui, prima era un ottimo giocatore, oggi è un campione. La squadra ha un suo canovaccio: difficilmente prevale la singola giocata: l’estro nasce dall’organizzazione tattica. I partenopei hanno una mentalità europea, distanti anni luce dal calcio nostrano. Sarri gioca per imporre il gioco: in Italia ci si affida alle ripartenze o al singolo arabesco del dioscuro di turno. Girone duro ma alla portata. E non è affatto scontato che si passi da secondi. Il city stia attento al sarrismo, evoluzione calcistica del guardiolismo. Pep affronterà il suo clone 2.0. I citizens già in passato mangiarono fiele. La Mazzarri band fece pelo e contro pelo ai milionari di mancini. Trovo assurdo che uno come Walter non trovi posto nel nostro calcio: ma questa è un’altra storia.

Bentornata Champions. 20 anni sono tanti o pochi: dipende dai punti di vista. La clessidra è una unità di misura spesso indefinita.

Dal Real al Real, ma si inizia dallo Shakthar, periferia del regno di Eupalla. Credo nel Napoli e tifo per il sarrismo: una chiesa sconsacrata per tanti italianisti in servizio permanente. È il destino dei savonarola nostrani. Sacchi era più amato all’estero. Sarri raccoglie critiche solo in Italia.  “La vita può essere capita solo all’indietro, ma va vissuta in avanti”, affermava il teologo danese Soren Kierkegaard. Pronti per l’Europa. Scattato il countdown. L’attesa è il cordone ombelicale della vita".