Venerato a TN: “Hamsik ora è un male necessario, ma ripagherà con gli interessi. I difetti segnalati da Sarri l’ultimo ostacolo per diventare una grandissima squadra”

16.09.2017 13:40 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Venerato a TN: “Hamsik ora è un male necessario, ma ripagherà con gli interessi. I difetti segnalati da Sarri l’ultimo ostacolo per diventare una grandissima squadra”

La partita persa contro lo Shakhtar di mercoledì alle spalle e il derby con il Benevento all’orizzonte. Di temi di campo, della gara giocata e di quella da giocare, abbiamo parlato con il giornalista Rai Ciro Venerato.

Mercoledì si è sentita tanto l’assenza di Mertens. Guai se una squadra dipende da un solo giocatore, ma non è certo il caso del Napoli che ha una rossa di livello e lo ha dimostrato negli ultimi due anni. Gli azzurri, però, come il 90% delle squadre di un certo livello, non danno certamente il meglio di loro a settembre. Quando non hai tutti i calciatori al 100%, quelli che hanno già raggiunto il top della forma devono giocare. Per questo Mertens e Allan, che sono certamente i più in forma in questo momento, li avrei fatti riposare con Bologna o Benevento ma lasciati titolari nella sfida di mercoledì. Ha ragione Sarri a dire che Dries non può giocarle tutte, ma nella partita più importante bisognava inserire l’unico giocatore a disposizione che sappia inventarsi qualcosa dal nulla. Capisco l’idea di voler provare Milik per dare più fisicità all’attacco, ma l’avrei inserito al posto di Insigne, che non è al top della forma. Probabilmente, infine, Sarri ritiene più importante il campionato, perché si può davvero vincere, che la Champions”.

Anche a centrocampo è mancato qualcosa.L’assenza di Allan si è sentita tantissimo perché Diawara e Zielinski non sono riusciti a sostenere come ci si aspettava la squadra. Su Hamsik sono d’accordo con Sarri. Se il tecnico dice che Marek deve giocare per arrivare al top della forma, diventa quasi un male necessario. Marek va sostenuto in questo momento non eccellente per farlo arrivare al top, poi ripagherà con gli interessi. Gli altri centrocampisti sono più o meno allo stesso livello, Marek invece è superiore agli altri. È come Mertens l’unico che sappia inventare qualcosa da nulla e Sarri fa bene ad aspettare che raggiunga la forma migliore”.

Troppe critiche dopo la sconfitta? Credo di sì. Non bisogna dimenticare quanto ha fatto il Napoli fino ad oggi. Le sofferenze del Napoli con Atalanta e Bologna, oltre quelle di ieri, si spiegano in due modi. Innanzittutto, come dicevo prima, il Napoli non è ancora al top della forma e il gioco di Sarri con la squadra molto corta richiede sempre molto sacrificio. E poi c’è il problema mentale. Il Napoli ha dato tutto nei play-off contro il Nizza e inconsciamente la squadra ha staccato un po’ la sfida. Questa è la differenza tra la grande squadra, il Napoli, e la grandissima squadra, il Real o la Juve. I bianconeri vincono 6 scudetti e sono sempre affamati. Questo manca al Napoli per diventare grandissima squadra. Comunque questo ko servirà da detonatore per accendere la scintilla e riportare il Napoli ai suoi livelli”.

Dopo questo ko la qualificazione in Champions sarà più difficile? Il percorso è più duro, ma non pregiudica certamente la qualificazione. Il City credo sia troppo più forte e passerà come prima, il Feyenord troppo debole e sarà ultimo, il Napoli si giocherà la qualificazione con lo Shakhtar e ha a disposizione la partita in casa per farlo. Gli ucraini hanno vinto perché sono stati squadra e il Napoli no ed hanno un ottimo allenatore come Fonseca. Se il Napoli fosse stato al 100%, anche senza alcuni titolari, gli azzurri avrebbero battuto lo Shakhtar”.

C’è già un caso Reina? “La mia posizione su Reina è sempre la stessa: è importante, ma non indispensabile. Io avrei preso Szczesny, che il Napoli aveva in pugno. Il portiere oggi alla Juve è più giovane, potenzialmente più forte e soprattutto non è in scadenza, quindi pensa al presente e non al futuro. Già l’anno scorso ha alternato cose buonissime e cose negative. Pepe, però, anche se toglie qualcosa tra i pali, aggiunge personalità a una squadra che ne ha poca. Per questo capisco che è difficile rinunciarsi, ma dobbiamo abituarci a grandi parate e grandi errori”.   

Domani c’è il Benevento, che gara ti aspetti? “Ho visto due partite su tre del Benevento e la classifica è assolutamente bugiarda, auguro ai sanniti di salvarsi, perché tifo per tutte le squadre campane. Sarà bellissimo rivedere al San Paolo Marco Baroni. Per me sarà emotivamente molto forte rivederlo calpestare l’erba del catino di Fuorigrotta perché ero tra i 90mila che esultarono al suo gol contro la Lazio che regalò al Napoli il secondo scudetto. È stato un grande professionista e sta facendo un’ottima carriera da allenatore. Ha fatto un campionato storico a Lanciano e a Pescara non meritava l’esonero. Mi fa piacere che si sia riscattato prima a Novara e poi a Benevento compiendo un’impresa storica. Spero che gli si dia il tempo di lavorare con serenità. Auguro a Marco e a tutto il Benevento di riscattarsi, ma a partire da mercoledì”.