Con Gattuso il Napoli avrebbe lottato per lo scudetto?

25.06.2020 19:29 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
Con Gattuso il Napoli avrebbe lottato per lo scudetto?
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

(di Arturo Minervini) - Il titolo è forte, la domanda anche. La liceità della stessa, però, non è in discussione. Prima che qualcuno inizi a sbraitare, a rievocare di quando si stava peggio e di come eravamo combinati a fine 2019, giusto usare prima di tutto qualche numero.

Nel girone di ritorno, con otto gare giocate dunque dato comunque rivelante ed indicativo, il Napoli ha raccolto 18 punti su 24 a disposizione. Meglio degli azzurri hanno fatto solo Atalanta e Lazio a quota 19, mentre la Juve ha raccolto lo stesso bottino della squadra di Gattuso: 18 punti anche con Sarri.

Partiamo da qui, per sviluppare l’argomento. Nei fatti questa squadra, nonostante gli sconquassi dovuto allo stop per l’emergenza Covid, sta dimostrando di aver acquisito solidità e continuità. Elementi fondanti per ogni tipo di ambizione in una gara a tappe come un campionato, ai quali vanno aggiunti una profondità della rosa che le cinque sostituzioni concesse in questa fase del match sta ulteriormente evidenziando.

Prendiamo ad esempio la Lazio. Nella sfida con l’Atalanta Inzaghi a gara in corso ha inserito Caicedo, Parolo, Lukaku, Anderson e Bastos. A Verona Gattuso ha lanciato nella mischia: Fabiàn, Lobotka, Lozano, Ghoulam e Mertens, lasciando in panchina gente com Callejon, Elmas, Meret e Mario Rui. Insomma, il valore dell’organico del Napoli sembra essere nettamente superiore a quello di una squadra, la Lazio, che di fatto in questa stagione ha lottato e lotterà con la Juve per provare l’impresa tricolore.

La forza negli scontri diretti. In Coppa Italia il Napoli ha battuto Lazio, eliminato l’Inter, superato in finale la Juventus già battuta in campionato. Con Gattuso in sella gli azzurri hanno tenuto testa anche al Barcellona al San Paolo, confermando dunque di poter sfidare chiunque nella gara secca.

Ma non solo. Il grande salto di qualità con l’arrivo del nuovo tecnico è arrivato nell’approccio anche alle gare più agevoli. Dopo le fisiologiche difficoltà iniziali, Ringhio ha saputo dare un DNA chiaro alla sua creatura. Concetti ben applicati, poso spazio all’estetica che può restare vana se non abbinata al risultato. Il tecnico calabrese ha imboccato una strada e non si è voltato mai indietro. Ha seminato, sofferto, tenuto botta nei momenti più difficili ed ora è pronto a raccogliere quei frutti. La domanda iniziale potrebbe sembrare quasi blasfema, ma alla luce di queste considerazioni un piccolo spazio al dubbio può anche essere lasciato.