Dal ci può stare a Google, Benitez fa arrossire la Juve: le metamorfosi di Buffon, Marotta e Allegri da quando non erano bianconeri ad oggi

17.01.2015 21:30 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Dal ci può stare a Google, Benitez fa arrossire la Juve: le metamorfosi di Buffon, Marotta e Allegri da quando non erano bianconeri ad oggi
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Ci può stare. Il tormentone della settimana. Per una ruota bucata, un appuntamento andato male, un colloquio di lavoro fallito: ci può stare. Rafa Benitez, dopo i clamorosi torti subiti contro la Juventus, ha lanciato - e riassunto in una piccola frase - un macigno contro la storica sudditanza arbitrale nei confronti della Vecchia Signora. Con la solita ironia, senza alzare la voce, il tecnico spagnolo ha messo in evidenza una realtà che ormai sembra essere un dazio doganale da pagare. Perchè negli anni tutti hanno imparato che contro la Juventus un errore ci può sempre stare.

Pronte, e scontate, le reazioni in casa bianconera alle invettive di De Laurentiis ed alle stilettate di Benitez. In coro Allegri, Marotta e Buffon - recitando un copione scritto - hanno ribadito la storiella che nel corso di un campionato gli errori si bilanciano ed il solito bla bla bla qualunquista che, giusto per ricordarlo, recitava anche la triade di Moggi, Bettega e Giraudo. 

Ma Benitez, ormai lo si conosce, non è certo uomo che lascia una battaglia a metà o un discorso incompiuto. Nella conferenza stampa di presentazione della sfida alla Lazio, il tecnico partenopeo ha distrutto in poche parole tutte le ribattute di casa bianconera, ricordando ed invitando il popolo del web ad una semplice ricerca di cosa dicevano i suddetti Buffon, Marotta ed Allegri quando subivano errori ai tempi in cui sposavano i colori rispettivamente di Parma, Sampdoria e Milan. 

COSA DICEVA BUFFON -  Moggi ed il ragazzino. Ai tempi del Parma, Gigi Buffon - quando era giovane e smaliziato - aveva attaccato in più occasioni gli arbitri e la  presunta sudditanza nei confronti di quella Juventus che, ai tempi, era grande avversaria dei ducali nella lotta al tricolore. Il portiere si era inimicato anche l'ex direttore generale bianconero Luciano Moggi, che nel gennaio del 1997 lo aveva apostrofato così: "Ho letto le frasi di quel ragazzino. Buffon stia zitto" aveva dichiarato il dirigente della Vecchia Signora.

COSA DICE BUFFON DA BIANCONERO -  "Nella mia carriera ho vinto tanto- dice il portiere- ma ho perso anche tanto. Sono arrivato terzo, quarto e settimo per due anni consecutivi però non penso che abbiate mai sentito Buffon fare interviste in cui inveiva contro qualcuno o magari poteva buttare lì illazioni di turno che non fanno bene a nessuno e al nostro movimento". Così parlava uno smemorato Buffon dopo i fatti di Juventus-Roma di questa stagione. Addirittura, dopo essere diventato juventino, Buffon aveva detto che "gli arbirti sono l'alibi di chi non vince mai".

COSA DICEVA ALLEGRI - Una vera crociata anti-juventina aveva condotto anche l'allora tecnico del Milan Massimiliano Allegri, che si era scagliato pesantemente contro gli arbitri dopo il famigerato gol annullato a Muntari nello scontro diretto con i bianconeri nel 2012: "O hanno sbagliato a tracciare il campo oppure la linea era più grossa…purtroppo un episodio ha falsato partita. Indipendentemente da tutto, questo gol ci ha creato danno, sul 2-0 sarebbe stata una partita diversa. Questo dimostra che a star zitti si farebbe meglio…". Oppure: "Credo che dopo il gol non dato a Muntari un silenzio fino al termine del campionato sarebbe stato più intelligente".

COSA DICE ALLEGRI DA BIANCONERO - Le prospettive cambiano, così come le maglie e le opinioni dei vari protagonisti. "Con le polemiche si alimentano casini, non si puo’ predicare bene e razzolare male. Gli errori ci sono e li fanno tutti, anche gli arbitri. In Italia non c’e’ l’abitudine di accettare la sconfitta e le decisioni arbitrali. Se un direttore di gara fosse fermato ad ogni errore, dovremmo arbitrare da soli”. Questa la metamorfosi di Allegri dal suo avvento sulla panchina che fu di Antonio Conte.

COSA DICEVA MAROTTA - Si era scagliato contro la sudditanza psicologica, quando era alla Sampdoria, anche Beppe Marotta: "Abbiamo subito un danno palese - diceva Marotta nel 2009 -, siamo una provinciale e abbiamo uno spazio mediatico limitato, che porta ad una sudditanza psicologica degli arbitri. Sicuramente la Samp non è trattata come Juve, Milan o Inter". Ed ancora nel 2010: "C'è da rilevare una cosa, questa omertà  da parte degli arbitri, non ci sarebbe stato nulla di male se il quarto uomo, sfruttando, carpendo per vie traverse con immagini, avesse contribuito a far cambiare idea, mi pare che tutto sommato, ci dev'essere collaborazione e quindi da parte degli arbitri certe volte ci vuole anche più trasparenza perchè non si generi poi atteggiamenti di malafede da parte di tutti". A quei tempi, evidentemente, per Marotta, Buffon ed Allegri gli errori arbitrali non si compensavano e non erano - parole di Buffon - gli alibi dei perdenti. Vincenti si diventa diventando bianconeri?.

COSA DICE MAROTTA DA BIANCONERO - Dall'arrivo alla Juventus, incredibilmente, per Marotta non esiste più la sudditanza psicologica e gli errori si compensano. "Non accettiamo il fatto che ogni qualvolta otteniamo una vittoria venga sempre fatto riferimento a decisioni arbitrali. Credo che stasera la Juventus abbia dimostrato di meritare la vittoria, contro una squadra forte contro la Juve. Respingiamo l'accusa che le nostre vittorie vengano favorite da episodi arbitrali, alla fine di un campionato al di là degli episodi a vincere è sempre la squadra più forte. I meriti delle squadre emergono più di questi episodi".  Queste le parole di Marotta dopo Napoli-Juventus. E' proprio vero. Il mondo cambia dalla prospettiva in cui lo si guarda. La prospettiva bianconera, però, è sempre la stessa. Ancora una volta Rafa ci ha visto lungo...