La guerra fredda di Dema e le stoccate di ADL: lo scontro tra debiti, biglietti omaggio ed elezioni

22.08.2018 09:11 di  Dario De Martino  Twitter:    vedi letture
La guerra fredda di Dema e le stoccate di ADL: lo scontro tra debiti, biglietti omaggio ed elezioni
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

(di Dario De Martino). Alla vigilia di Napoli-Milan, prima al San Paolo del nuovo campionato, si consuma una nuova puntata di quella che pare sempre più una telenovela. Protagonisti dello scontro Aurelio De Laurentiis e Luigi de Magistris. Il primo ad ogni occasione pubblica buona è pronto ad attaccare l'amministrazione comunale. Il secondo si è ritirato in silenzio sulla vicenda, scottato dai troppi affondi del presidenti, ritenuti quantomeno "ingenerosi" dal sindaco. In mezzo tanti altri personaggi della SSC Napoli e del Comune che si sfidano a colpi di dichiarazioni e "mosse tattiche". 

IL NUOVO ATTACCO DI ADL. E così la vigilia di Napoli-Milan è accesa dalle dichiarazioni, le ennesime, dell'imprenditore cinematografico che da Bari attacca l'ex pm ("ce l'avessimo noi un sindaco così", riferendosi al primo cittadino del capoluogo pugliese Antonio De Caro) e rifila un altro colpo al San Paolo ("Il San Nicola? Vale cento vole lo stadio di Fuorigrotta").

IL CASO DEI BIGLIETTI AI CONSIGLIERI. Ma la vigilia di Napoli-Milan è anche quella dei biglietti "negati" ai consiglieri comunali. Come Tuttonapoli aveva già spiegato (clicca qui per leggere), è stato il Comune a rinunciare ai biglietti non solo per i 40 consiglieri, ma pure per gli assessori della giunta guidata da de Magistris. Ai rappresentati dei cittadini nell'assise napoletana è arrivata una mail dal servizio cerimoniale del Comune di Napoli, che gestisce quella cinquantina e più di posti riservati in tribuna ai consiglieri e alla giunta: "Gentile consigliere, su indicazione del Capo di Gabinetto, dr. Attilio Auricchio, si informa che, allo stato, in assenza di accordi specifici con la S.S.C. Napoli, non saranno disponibili i tagliandi di ingresso relativi all’incontro di calcio Napoli-Milan di sabato 25/8/2018".  Rispetto alla mail inviata, non emerge una volontà della SSC Napoli di non concedere i biglietti ai consiglieri comunali. L'indicazione, infatti, è arrivata direttamente dal Capo di Gabinetto dell'amministrazione Attilio Auricchio. La vicenda, comunque, si inserisce nella grande guerra tra società e Comune. "In assenza di rapporti formali col Calcio Napoli per il momento sono sospesi i biglietti, Preferiamo evitare rapporti con il club" dicono da Palazzo San Giacomo per spiegare la scelta. 

GUERRA FREDDA. Insomma, tutta l'amministrazione ha scelto di intraprendere la linea di de Magistris, evitare il più possibile di entrare in conflitto con la società. Eppure la guerra continua, ma appare ora come una "guerra fredda", o comunque così vorrebbero gestirla a San Giacomo. Non tutti, però, sono d'accordo con questa linea. I consiglieri comunali, infatti, sono pronti a dar battaglia apertamente alla società. 

LA CONVENZIONE. Su quale terreno si consumerà il prossimo duello? Sui pagamenti del club per l'utilizzo del San Paolo. Il riferimento della mail di Auricchio all'assenza di "accordi specifici" è al mancato rinnovo della convenzione. E quando a Palazzo San Giacomo dicono "in assenza di rapporti formali" ci si riferisce al fatto che, come assicurano in Municipio, i documenti per la convenzione siano pronti, ma che De Laurentiis non voglia sedersi a parlare. Così si va avanti con l'affitto dello stadio a domanda individuale, cioè lo stesso metodo con cui chiunque affitta il campetto a 5 per giocare con gli amici. Il club deve pagare un canone e il 10% dell'incasso sui biglietti. Il presidente della commissione Sport Carmine Sgambati e quello della commissione Infrastrutture Nino Simeone, entrambe nella maggioranza consiliare all'interno del gruppo "Agorà", hanno già annunciato di essere pronti a dar battaglia per verificare che i pagamenti per l'utilizzo del San Paolo vengano veramente effettuati. D'altronde le casse sempre vuote di un amministrazione comunale che cammina ogni giorno sull'orlo del baratro finanziario non possono permettersi un eventuale danno erariale. Ma va ricordato pure che in un'intervista al "Roma" di alcune settimane fa l'assessore allo Sport Ciro Borriello ammise a proposito della situazione crediti-debiti tra club ed Ente comunale: "Il Comune ha riconosciuto a De Laurentiis alcuni lavori effettuati e deve ancora riconoscere qualcosa, il che avverrà nell’annualità in corso". Stando alle cifre riportate dall'edizione napoletana di Repubblica oggi in edicola, al club spettano 2,4 milioni e in virtù di questo credito non paga il canone dalla scadenza della convenzione. Il quotidiano ha spiegato anche nel dettaglio i punti di disaccordo per la convenzione: il documento preparato in Municipio prevede "un aumento del fitto del 20 per cento rispetto ai dieci anni precedenti: da 651 mila euro a 782 mila euro l’anno. In più le spese per la metro di notte a carico del Napoli. E poi la pubblicità: il Comune gli vende gli spazi per minimo un mese, lui vuole pagare a giorni".

CUI PRODEST?. Insomma, la guerra è destinata a continuare. Ci saranno altre battaglie sui lavori al San Paolo. Persi i soldi del credito sportivo, i lavori si stanno svolgendo grazie ai fondi per le Universiadi e in particolare grazie al fatto che la società Giano abbia vinto la battaglia legale contro la Regione per la gestione dello stadio Collana, permettendo a Palazzo Santa Lucia di utilizzare i soldi destinati all'impianto vomerese per mettere a posto quello di Fuorigrotta. Per questo De Laurentiis, che attacca l'amministrazione comunale sui tempi per i lavori, si fece fotografare con il governatore Vincenzo De Luca, ringraziandolo per il tempestivo intervento sul San Paolo. Una mossa che non è andata giù a de Magistris, che tra l'altro già pensa alla corsa per le Regionali 2020 proprio per la poltrona di Palazzo Santa Lucia occupata da De Luca. Sul terreno dei lavori, c'è da immaginarselo, ci saranno altri scontri. Così come sulla mancata convenzione e sulla situazione da risolvere una volta e per tutte tra debiti e crediti tra società e comune. La guerra continua, ma la domanda vera è "Cui prodest?", a chi giova questa guerra? Non certo al Comune, ma neppure alla SSC Napoli, sicuramente non ai tifosi napoletani. Una risposta non c'è. Nel frattempo aspettiamo la prossima puntata della telenovela.