L’intoccabile per necessità: nella rivoluzione in atto non si può far a meno di Marek

20.09.2018 17:25 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
L’intoccabile per necessità: nella rivoluzione in atto non si può far a meno di Marek
TuttoNapoli.net
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

(di Arturo Minervini) - Discusso. Anche discutibile in alcune occasioni. Non se si guardano i suoi numeri, sempre costanti negli incredibili anni in azzurro. Su Marek Hamsik si potrebbero aprire tribune televisive che al confronto le maratone di Mentana cono brevi, ma nessuno potrà mai mettere in discussione il suo impatto in zona gol con marcature personali ed assist per i compagni. Il tempo, però, cambia circostanze e necessità ed in estate è stata avviata questa rivoluzione tattica (probabilmente prevedibile viste le caratteristiche dello slovacco), con l’arretramento in cabina di regia del numero 17 designato da Ancelotti quale erede di Jorginho.

Inevitabili difficoltà. Luci ed ombre nella primissima parte di questa stagione, ma una costante sensazione di necessità per questa squadra. In fase di non possesso il lavoro da fare è tanto, sicuramente non avrà la mobilità di Jorginho e toccherà meno palloni del regista volato al Chelsea, ma sul piano qualitativo in questo momento di transizione il Napoli pare non poter rinunciare a Marek. Si perché in questo momento proprio lo spostamento dello slovacco rappresenta il fulcro del cambiamento che sta operando Ancelotti, il calciatore che ha caratteristiche che non possono essere derogate da altri, soprattutto nella fase offensiva.

Due volte in panchina, due volte Napoli senza vittoria. Aspettando il terzo indizio che farà prova (speriamo non arrivi), c’è da evidenziare che il Napoli contro Sampdoria (sconfitta) e Belgrado (pareggio) non ha vinto nelle due sfide che hanno visto Hamsik partire dalla panchina. Non è una sterile esaltazione di Marek, ma una semplice annotazione di un calciatore che ha peculiarità che gli altri centrocampisti non hanno. Fare le cose semplici, dare qualità ad una giocata (come la verticalizzazione di sinistro per Milik che ha portato poi al gol di Insigne contro la Fiorentina) è quello di cui questa squadra ha bisogno in questo momento.

A Belgrado la grande mancanza. Nel 4-4-2 utilizzato contro la Stella Rossa è emersa proprio questa carenza: né Allan (per la prima volta in difficoltà dopo mesi di onnipotenza) né Fabiàn (ma o sapeva anche Ancelotti) hanno dimostrato di non avere la capacità di dettare ritmi, fondamentale contro una squadra chiusa come la Stella Rossa. Non che il Napoli non abbia creato occasioni, ma è forse mancato quel pizzico di qualità nel passaggio finale che poteva arrivare proprio dallo slovacco che in questa fase, per tante ragioni, pare essere elemento necessario per dare al Napoli qualche certezza tra i tanti cambiamenti del periodo.